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  • Delusione Brescia:|Altri due punti persi

    Delusione Brescia:|Altri due punti persi

    Altri due punti persi. E non è un paradosso. Il Brescia torna da Napoli con un pareggio che alla vigilia della gara in casa della terza forza del campionato avrebbe rappresentato un risultato più che apprezzabile ed invece, per come è maturato, lascia in bocca l'amaro dell'occasione persa. Già, perché negli ultimi minuti il Brescia ha avuto tre limpide palle-gol che però Caracciolo non ha saputo sfruttare. Peccato e non proprio un peccato veniale, anche alla luce della vittoria del Cesena in casa della Samp. Prima di parlare delle altre e della classifica ci corre l'obbligo di commentare una gara che ha avuto una storia diversa dalla sceneggiatura che ci si poteva attendere. Almeno per quanto riguarda il secondo tempo. Nel primo infatti il Napoli non solo ha fatto registrare la prevedibile supremazia territoriale, ma ha anche costruito alcune limpide palle-gol, mentre il Brescia, pur senza rinunciare a ripartire, pur senza essere mai passivo, non è riuscito ad impensierire De Sanctis.

    Un Brescia disposto secondo l'ormai consueto 3-5-1-1 con gli stessi tre difensori centrali di domenica scorsa, visto che Iachini ha preferito Mareco a Bega e Vass nel cuore del centrocampo, extrema ratio alla luce degli infortuni di Cordova, Zanetti e Filippini, citati in rigoroso ordine di... disapparizione e del sempre più evidente accantonamento di Baiocco. Rosa alla mano, risultavano di fatto obbligate le altre scelte a centrocampo e dintorni, con Konè ed Hetemaj ai lati del magiaro e Zambelli e Berardi esterni. Davanti spazio a Diamanti e Caracciolo. A complicare ulteriormente il compito delle rondinelle dopo una ventina di minuti provvedeva l'infortunio di Zambelli, sostituito da Accardi con relativo spostamento di Berardi sulla destra ed ulteriore, inevitabile arroccamento difensivo viste le caratteristiche ben diverse dell'ex sampdoriano rispetto al gnaro di Gavardo. Di fronte però c'era un diavolo meno brutto di quanto si potesse temere, o se vogliamo attenerci ai simboli, un ciuco piuttosto... somaro. L'unico azzurro all'altezza della sua fama, Marek Hamsik, predicava infatti nel deserto ed al resto provvedeva un Arcari che a questo punto sarebbe riduttivo continuare a definire sorprendente.
    E per il Brescia arrivare indenne all'intervallo era un po' come aver passato 'a nuttata: dopo aver rischiato seriamente di capitolare, la squadra di Iachini nella ripresa difendeva con ordine la propria porta, chiudendo tutti gli spazi ad un Napoli privo di fantasia (sembra un ossimoro...) che cercava scorciatoie sempre più prevedibili sotto forma di cross molli che esaltavano le doti aeree di Zebina, Mareco e Zoboli e frustravano il gran movimento di un Cavani piuttosto isolato e comunque poco lucido in area.
    Ed è pertanto accaduto che nell'ultimo quarto d'ora, quello in cui troppe volte il Brescia si era squagliato come un babà dimenticato al sole, è stato proprio il Napoli a smarrirsi, attaccando a... guardia bassa, offrendo la mascella ai colpi d'incontro. Caracciolo però, dopo essersi meritato l'intitolazione della via principale della città, si è guadagnato anche la gratitudine dei tifosi partenopei non sfruttando tre situazioni che eufemisticamente possiamo definire favorevoli, a tu per tu con De Sanctis.
    Il Brescia ha così fallito il colpo di un ko che avrebbe potuto segnare la svolta di una stagione che viceversa resta molto complicata.
    Nonostante il terzo risultato utile consecutivo, quinto delle ultime sei partite, giusto quelle del Iachini-bis, le rondinelle sono sempre più penultime, staccate di tre punti dalla coppia formata da Lecce e Cesena e di quattro da Catania e Parma. Con dieci gare da disputare c'è ancora tempo per rimediare (chissà perché ho un momento déjà vu...) ma non perdere non è più sufficiente. Dieci punti, a differenza delle dieci ragazze di Lucio Battisti, non posson bastare.


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