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  • Disabile dall'età di tre anni, cerca lavoro. E il mondo del calcio gli dice no
Disabile dall'età di tre anni, cerca lavoro. E il mondo del calcio gli dice no

Disabile dall'età di tre anni, cerca lavoro. E il mondo del calcio gli dice no

  • GM
E' disabile, dall'età di 3 anni. E non trova lavoro. Fin qui, purtroppo, si tratterebbe di una storia come altre. Una storia di disagio sociale e personale, in questa Italia di inizio millennio che sembra aver dimenticato i diritti dei più deboli. Ma a rendere particolare la vicenda di Mario Catalano, 26 anni, affetto da una grave malformazione alla tibia, è la sua passione per il calcio e per il Napoli in particolare, passione che lo ha portato anche a bussare alla porta di alcune società calcistiche, alla ricerca di un qualsiasi lavoro, anche il più umile. Senza ottenere risposta. A Calciomercato.com, Mario racconta con le sue parole la sua storia, una vicenda che, siamo sicuri, vi farà riflettere. 
 
"Mi chiamo Mario Catalano, ho 26 anni e da quando ne ho tre ho un problema ad una gamba, che all'inizio era tibia vara congenita. Dopo tanti tentativi, e circa venti interventi, i medici non sono riusciti a risolvere il problema, che anzi è peggiorato. Purtroppo con questo problema non ho più una prospettiva e l'unico rimedio e fare un ultimo intervento, che prevede l'amputazione transtibiale.
 
Questo problema mi ha rubato tanti anni della mia vita e anche anni scolastici. Infatti ho dovuto lasciare la scuola dopo la terza media, anche se oggi mi sto pentendo di non aver avuto (o che non mi sia stata data) l'opportunità di poter proseguire gli studi, almeno fino al diploma.
 
Le mie esperienze lavorative sono state poche: ho fatto il barista per parecchi anni, grazie ad un mio parente che aveva un bar, e fino a poco tempo fa facevo volantinaggio. Ma poi sono stato "licenziato" causa crisi.
 
Da buon sportivo e tifosissimo del Napoli, mi piacerebbe lavorare nel mondo del calcio, perché è uno sport che amo. Purtroppo non pratico questo sport, vado in bici ma ogni volta è un rischio per me... La mia passione è il calcio, lo seguo spesso e anche per questo ho provato a cercare lavoro in questo mondo, contattando alcune società. A suo tempo, ho parlato con l'Inter, ma attraverso il signor Paolillo mi hanno detto che al momento non erano interessati ad assumere, ma che nel caso si fosse presentata un'opportunità mi avrebbero preso in considerazione. Poi ho contattato il Torino, tramite il signor Comi, ma anche lui mi ha risposto la stessa cosa: per adesso non assumiamo, nel caso ti faremo sapere. Infine, ho scritto al Milan, non ricevendo risposta, e poi ho portato il curriculum alla sede della Juventus, in corso Galileo Ferraris a Torino, ma anche qui non ho ricevuto alcuna risposta".
 
Io cerco un qualsiasi lavoro, purchè mi dia l'opportunità di guadagnare qualcosa, farei anche le pulizie, non ho probemi. Mi sono rivolto anche ad un'associazione pastorale qui a Torino, dove vivo. Ho spiegato tutta la mia situazione, mi hanno ascoltato, hanno creato una cartella col mio nome su un computer, e poi basta, non ho sentito piu nessuno". 

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