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  • Rossi, altro caso risolto: De Silvestri

    Rossi, altro caso risolto: De Silvestri

    • Luca Cellini

    Quando il 7 novembre scorso il direttore sportivo gigliato Pantaleo Corvino presentò Delio Rossi, disse: 'Siamo una squadra malata, è arrivato il dottore per curarci'. Il gioco di parole, che richiamava evidentemente il quasi omonimo 'doc' Valentino Rossi, nove volte campione del mondo nel motociclismo, fu facile da costruire, anche perché quella squadra non solo era in discesa libera in termini di classifica, ma nella gestione Sinisa Mihajlovic aveva visto praticamente tutto il parco giocatori vivere una pericolosissima fase involutiva. Il nuovo tecnico applicò fin dai primi giorni di gestione il suo metodo: dialoghi a quattr'occhi coi ragazzi, assunzione di responsabilità e recupero delle forze psicofisiche. Nonostante la rosa non avesse subito alcun tipo di miglioramento nel mercato di gennaio, Rossi sotto traccia aveva puntato al recupero di quei 'malati' che sembravano ormai incurabili.

    Primo su tutti Juan Manuel Vargas, cui qualcuno nelle ultime tre campagne acquisti aveva promesso una 'facile' cessione, salvo poi chiedere per il peruviano cifre spropositate. L'ex Catania nel frattempo, caduto in depressione per motivi affettivi, ma soprattutto perché riteneva la Fiorentina una semplice stazione di partenza della sua carriera, era ingrassato, involuto e soprattutto svogliato. Il mister gigliato invece ha saputo rimotivarlo, incoraggiarlo, seguirlo e disciplinarlo come ai tempi di Prandelli, riportando Vargas su livelli impensabili anche solo un anno fa. Seguono la cura Rossi anche Camporese, 'imborghesitosi' (come lo ha definito Chicco Evani, suo mister in azzurro) dopo il debutto in serie A, e invece recentemente tornato a far parte del gruppo dell'Under 21 di Ferrara, e Marco Marchionni, tenuto in naftalina per aver rifiutato diverse destinazioni la scorsa estate, e tornato a piccoli passi alla ribalta in prima squadra.

    Ma ultimamente il caso che sta dando più soddisfazione a Delio Rossi è quello di Lorenzo De Silvestri. Arrivato per oltre sei milioni di euro quasi tre anni fa, l'ex ragazzo prodigio del settore giovanile della Lazio sembrava essere una delle tante meteore del nostro calcio. Delio Rossi, che lo conosce e lo ha fatto debuttare in maglia biancoceleste trascinandolo dalla formazione Allievi alla prima squadra, ha deciso inizialmente di non convocarlo per alcune partite. Contemporaneamente lo ha rimotivato in allenamento, e infine ha costruito un modulo adatto anche per lui: il 3-5-2. Quello apparso a San Siro sabato scorso contro il Milan sembrava tanto Dani Alves (citando il nostro opinionista Ivan Zazzaroni) invece che il ragazzone dagli occhi persi degli ultimi 18 mesi. Una crescita fortemente voluta anche dallo stesso De Silvestri, un ragazzo perbene, dotato di ottima cultura e professionalità, che cercava solo qualcuno in grado di 'riaccenderlo'. Rossi lo ha fatto, e chissà che la storia tra Firenze e quel numero 29, con un finale di stagione in crescendo, non possa proseguire anche nel prossimo campionato

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