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  • Bonucci è il simbolo della Juve che non ha niente a che fare con Sarri

    Bonucci è il simbolo della Juve che non ha niente a che fare con Sarri

    • Nicola Balice
    Senza Giorgio Chiellini il capitano è Paulo Dybala. Senza Chiellini e Dybala si prende tutto Leonardo Bonucci: fascia di capitano e status di rigorista. Non sono le responsabilità a spaventare uno come lui, che difetti ne ha e ne avrà sempre, ma che in termini di personalità sa solo abbondare. Il volto della Juve che espugna l'Olimpico di Roma è il suo. Anche simbolo, insieme a Giorgio Chiellini, di quella vecchia guardia bianconera che il calcio di Maurizio Sarri proprio non l'ha digerito. E il Comandante, d'altronde, nell'analizzare la sconfitta ha parlato di “rigorino”, “difesa bassa e contropiede”, in termini non propriamente entusiastici come elementi chiave della vittoria di tanti scudetti. Ma quei rigorini in realtà sono due rigori figli di errori dei giocatori della Lazio, quei rigorini sono due gol che Bonucci ha segnato con freddezza e precisione. Alimentando persino tutti i rimpianti di chi tifa Nazionale, perché ben prima di questa doppietta erano in tanti che avrebbero preferito vedere lui sul dischetto al posto di Jorginho contro la Svizzera. Sarà per la prossima volta e comunque è un'altra storia. La storia, della Juve e del campionato italiano, Bonucci l'ha scritta insieme ai suoi compagni proprio grazie alla linea difensiva bassa e anche al contropiede, spesso ispirato dai suoi lanci e dalla sua abilità nel costruire l'azione che lo hanno reso un centrale invidiato e corteggiato per anni da tutti i top manager, Pep Guardiola compreso. Anche se poi con Sarri non è proprio mai scoppiato l'amore. Quello che sembra più intenso che mai invece nei confronti di Max Allegri, un paio di battutine dal sapor di frecciatina in estate e poi solo parole al miele da parte del tecnico per Bonucci:  preso ad esempio sempre, con e senza fascia.

    IL SIMBOLO – Rigorista naturale non lo è mai stato. L'aveva inventato Antonio Conte ai quarti dell'Europeo del 2016 contro la Germania, momento particolare, serviva uno che se la sentisse: gol contro Neuer, anche se nella lotteria pure Bonucci sbagliò. Poi si arriva all'Europeo 2021, lì non ha mai sbagliato Bonucci. Che a sorpresa è diventato il secondo rigorista della Juve in questa stagione, infallibile sia con la Sampdoria che con la Lazio. E questa doppietta gli permette anche di agganciare e sorpassare Robin Gosens, con 27 gol segnati è ora Bonucci il difensore più prolifico della seria A dal 2010 in poi. Non solo, con 3 reti è anche il capocannoniere insieme a Dybala della Juve in questo campionato: dato che in realtà deve far riflettere e pure un po' preoccupare. Di certo Bonucci, nel bene e nel male, è simbolo della Juve, lo è da anni. Una Juve che non è mai stata quella di Sarri, sarà per sempre quella (anche) di Bonucci e Chiellini: due che insieme hanno disputato 1001 partite con la maglia bianconera. Vincendo tanto, in Italia tutto: con difesa bassa e contropiede.

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