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  • E' Natale, presenze record in serie B: ma i capi della A vogliono il calcio da salotto

    E' Natale, presenze record in serie B: ma i capi della A vogliono il calcio da salotto

    • Stefano Agresti
    I numeri sono straordinari per la serie B, che ha deciso di giocare sotto Natale. E sono inquietanti per la serie A, che invece se n’è andata in vacanza e ha lasciato il campo libero alla Premier, alla Liga e appunto al nostro secondo campionato.
     
    I numeri, dunque. Le nove squadre che hanno giocato in casa alle tre del pomeriggio di domenica 27 dicembre, cioè nel pieno delle feste, hanno tutte - attenzione: tutte - richiamato allo stadio una quantità elevatissima di spettatori. Roba da record, per tante di loro. Per la precisione, tre di queste hanno stabilito il primato stagionale di presenze: Brescia, Cagliari ed Entella. Altre tre hanno invece ottenuto il secondo risultato del campionato: Cesena (meglio solo con il Bari), Como (meglio solo nel derby con il Brescia) e Trapani (meglio solo con il Perugia). Le altre tre, infine, hanno fatto registrare la terza affluenza di spettatori: Ascoli, Lanciano e Modena. Peggio (si fa per dire) è andata al Latina, al quarto risultato dell’anno, ma la partita con il Pescara si è giocata all’ora di pranzo (la fonte è stadiapostcards.com, la stessa usata dall’Osservatorio Calcio Italiano). L’undicesimo incontro di giornata, Perugia-Vicenza, è stato rinviato per nebbia.
     
    Ebbene, se pensate che queste squadre dieci hanno disputato in casa dieci o undici partite, il dato che vi proponiamo non può essere casuale ed è per certi versi clamoroso, anche perché dicembre non è certo il mese più propizio per frequentare gli stadi. Di sicuro la tendenza è chiara e indiscutibile: durante le vacanze gli italiani hanno maggiore tempo da dedicare agli svaghi, e se tra un cinema e un ristorante c’è spazio pure per una bella partita allo stadio, allora colgono l’occasione.
     
    A questo punto la domanda che (ri)proponiamo è la seguente: perché la serie A non va incontro alle richieste del suo pubblico e non gioca nel periodo natalizio? E ancora: ai nostri dirigenti interessa davvero riempire gli stadi, oppure per loro è sufficiente strappare il maggior numero possibile di milioni attraverso la cessione dei diritti televisivi?
     
    La sensazione è sgradevole: chi gestisce il calcio se ne frega dei tifosi e della loro passione. Non a caso abbiamo stadi da terzo mondo anziché spettacolari teatri come accade all’estero. Non a caso il programma delle giornate di campionato è creato a uso esclusivo della tv. Vogliono un campionato da salotto, che tristezza.

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