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  • Inter con i crampi: Mazzarri sotto tiro

    Inter con i crampi: Mazzarri sotto tiro

    Sono solo nove le gare ufficiali disputate dall'Inter di Walter Mazzarri dall'inizio della stagione. Cinque di campionato, di cui una, quella con il Sassuolo, dominata e gestita per larghi tratti. Quattro di Europa League di cui solo quella contro il Dnipro considerabile come un impegno importante per il livello dell'avversario affrontato. Un'inizio di stagione tutt'altro che complicato, insomma, eppure al di là dei risultati questa Inter sembra già sulle gambe.

    CRAMPI E INFORTUNI - L'infermeria continua a riempirsi e aumentano i problemi di natura muscolare. Gli ultimi due riguardano Hernanes e Mauro Icardi, con il primo uscito in barella nel corso della ripresa per problemi al polpaccio e il secondo che ha chiuso l'incontro (con gol) con i crampi. Il tutto senza dimenticare che anche Fredy Guarin era stato sostituito proprio per problemi di crampi. Lo stesso Maurito intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti al Giuseppe Meazza ha ribadito: "Sono andato a saltare di testa e si è indurito il polpaccio. Ho provato anche io a far segnare Osvaldo, ma ero troppo stanco".

    SQUADRA STANCA - Una squadra che si definisce stanca dopo solo 9 partite ufficiali giocate e dopo poco più di un mese dall'inizio della stagione, tuttavia, fa suonare quantomeno un piccolo campanello d'allarme agli occhi dei tifosi nerazzurri. "Era la sesta gara consecutiva che giocavano - ha dichiarato Mazzarri nel post-partita -, c'è un dispendio di energia incredibile. Ho rinunciato a Palacio e Osvaldo per cercare di non perdere anche loro". Parole che preoccupano soprattutto perchè, al momento del suo approdo ad Appiano Gentile, di Mazzarri si lodava soprattutto la capacità del suo staff di mantenere le sue squadre al riparo da infortuni muscolari. Già, proprio il suo staff, uno dei più grandi di tutta la serie A composto da ben 7 uomini è al centro delle polemiche in queste ore. Com'è possibile che, rispetto all'anno scorso, l'aggiunta di una competizione europea (che dovrà essere una costante nei prossimi anni secondo i piani finanziari di Erick Thohir) abbia messo in crisi il lavoro di un team di lavoro così collaudato? Al di là dei fischi di San Siro, Mazzarri dovrà preoccuparsi soprattutto di questo.
     


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