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Ecco come 'Toro scatenato' salvò la vita a Martin Scorsese

Ecco come 'Toro scatenato' salvò la vita a Martin Scorsese

  • Marco Bernardini
La città di Bologna in questi giorni ospita e festeggia un autentico fuoriclasse del cinema internazionale. Questa sera, con la presenza dello stesso regista Martin Scorsese come "The guest", in Piazza Maggiore verrà proiettato il film che, probabilmente e a detta di molti critici, è il suo capolavoro. Il titolo dell’opera, realizzata e uscita nel 1980, è "Toro scatenato". Un film diventato nel tempo un cult planetario, ma anche un lavoro molto rischioso per due motivi. Il primo: si trattava di una pellicola ispirata da una storia di sport e più precisamente dalla vita vera del pugile Giacobbe Jake La Motta, campione mondiale dei pesi medi e detto, appunto, il Toro del Bronx, il malfamato quartiere di New York dove era nato da genitori siciliani. Il personaggio era certamente valido e la sceneggiatura affascinante ma le major di Hollywood diffidavano dei soggetti sportivi ancorchè un film come "Lassù qualcuno mi ama", con Paul Newman, avesse riscosso un notevole successo. 

Il secondo "ostacolo" era rappresentato dallo stesso Scorsese il quale ammetteva candidamente di non essere particolarmente appassionato e pochissimo competente della boxe. Ma, in realtà, alla base di queste perplessità c’era la vera ragione rappresentata da quello che per il regista era il periodo peggiore e più buio di tutta la sua vita.

Scorsese era finito al tappeto perché colpito duramente sia nel privato che nella sua professione. La seconda moglie lo aveva abbandonato proprio nel periodo in cui quello che avrebbe dovuto essere il film della sua definitiva consacrazione, dopo il successo di "Taxi driver", e che era uscito con il titolo di "New York, New York" ai botteghini aveva floppato clamorosamente. Martin Scorsese che allora aveva appena trentotto anni sommò l’asma che era la sua malattia cronica ad una depressione talmente profonda da condurlo sull’orlo del suicidio più di una volta. A salvargli la vita provvidero il suo grande amico e attore preferito Robert De Niro e lo stesso pugile che sarebbe stato il protagonista del suo film più bello e più ammirato.

De Niro, consapevole del rischio di perdere un 'fratello', per un intero anno non abbandonò mai Scorsese e praticamente lo 'violentò' per costringerlo a scrivere la sceneggiatura con la consulenza dello stesso La Motta 'Toro scatenato' il quale durante i mesi delle riprese allenò personalmente il grande attore sino a rendere la sua interpretazione sul ring fedelissima alla realtà. De Niro, tra l’altro, si costrinse ad una dieta da "toro" e ingrassò di trenta chili per poter vestire con credibilità i anni del personaggio. 

Fu un successo senza eguali e Scorsese guarì talmente bene, grazie ad un film di sport che non voleva fare e a due grandi amici, al punto da realizzare nel tempo altre diciotto opere di grande qualità. Ma è quel "Toro scatenato" che gli cambiò la vita e che gli consentirà, oggi 75enne, di raccogliere l’ovazione del pubblico che accorrerà in Piazza Maggiore a Bologna per rendere omaggio a un campione del cinema.

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