Ecco perché Cutrone è l'unico da Milan (quello vecchio)
Un Milan nel quale Baresi e Maldini indicavano la via: al primo bastava alzare la mano per chiamare il fuorigioco e l'arbitro si fidava di lui, conoscendo la sua statura morale. Al secondo bastava un'occhiata o una parola detta con il tono di voce un po' più alto per fare arrossire anche il peggiore degli scavezzacollo e richiamarlo all'ordine.
Un Milan la cui dirigenza era tempestiva e sempre presente (mai in vacanza nei momenti decisivi), il cui allenatore sapeva sempre cosa dire in conferenza e come farlo, i cui giocatori si impegnavano ed erano sempre puntuali agli allenamenti. Tutti i meccanismi funzionavano in maniera oliata e precisa, per garantire all'orologio un ticchettio perfetto.
Andatevi a rivedere le parole di Cutrone a Sky dopo il Torino, controllate bene chi è stato l'unico ad andare a salutare i tifosi dopo il disastroso match dello Stadio Grande Torino: un ragazzo del 1998 che non sarà un fenomeno con i piedi e che sembra sempre in procinto di essere ceduto, ma che in campo ci ha sempre messo l'anima, a differenza di altri; ha pianto quando il Milan è uscito dall'Europa League, è stato il solo a metterci la faccia dopo Torino. Nonostante la giovane età, nonostante il cuore pieno di dolore e delusione, nonostante non spettasse certo a lui, nonostante il viso spaurito e gli occhi vicini alle lacrime: proprio quegli occhi spiegano perché, in mezzo a tanti atteggiamenti poco professionali e a situazioni spiacevoli, Cutrone sia l'unico da Milan. Quello vecchio però.
@AleDigio89
In questo ragazzo scorre sangue rossonero. Uno dei pochissimi che ha capito il peso e il valore della nostra maglia. #bomberCutrone #IlVeroMilanista
Pubblicato da Il Vero Milanista su Lunedì 29 aprile 2019
