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  • Ecco perché la Juve voleva vendere Vlahovic: ci aveva già pensato Agnelli

    Ecco perché la Juve voleva vendere Vlahovic: ci aveva già pensato Agnelli

    A causa dell'esclusione dalle coppe, che si è aggiunta alle difficoltà di bilancio degli ultimi anni, l'ultimo mercato della Juventus è stato contrassegnato dal risparmio, con il solo acquisto di Weah, il rientro di Cambiaso e alcune cessioni. I bianconeri hanno concluso l'ultima campagna trasferimenti con acquisti per 21,7 milioni a fronte di cessioni per 82,3. Il saldo attivo contribuirà a orientare il conto economico verso un equilibrio richiesto dall’azionista ma pure imposto dal settlement agreement con l’Uefa. Come si legge in una analisi del Corriere dello Sport, la sessione di mercato fa marcare netti progressi come la riduzione di 36 milioni del costo per stipendi: un taglio del 15% (soprattutto grazie agli addii di Di Maria, Paredes, Cuadrado e Bonucci) che non basta a sgravare la Juve del primato negativo dell’organico più costoso della Serie A ma è un passo in avanti. Una riduzione notevole della spesa complessiva per l’organico dei tesserati è il parametro principale del nuovo Fair Play Finanziario. Passando al 'player trading', nell'immediato la generazione di plusvalenze è molto limitata poiché la cessione di Zakaria (20 milioni) rende solo 4,6 e l’utile del trasferimento di Rovella e Pellegrini sarà registrato solo tra due anni (cioè quando verrà esercitato il riscatto).

    IL COSTO DI VLAHOVIC - Ai conti bianconeri quest'anno è mancata soprattutto la cessione di Vlahovic, che era stata messa in programma e dalla quale la Juve sperava di ricavare una quarantina di milioni, oltre al cartellino di Lukaku. Vlahovic ha ancora un valore a bilancio di 56 milioni, e oltretutto la retribuzione del serbo salirà automaticamente a 12 netti il prossimo anno, un dettaglio non da poco per qualsiasi potenziale acquirente. Dalla prossima stagione il centravanti peserà sui conti per oltre 20 milioni lordi di solo ingaggio. Era talmente programmata la cessione di Vlahovic, che a pensarci era già stata la dirigenza poi azzerata dalle inchieste su plusvalenze e falso in bilancio. Nei piani di Agnelli, Arrivabene e Cherubini, Dusan, costato 80 milioni (70 alla Fiorentina, più 5 di bonus garantiti e altrettanti di bonus facili), era destinato alla cessione dopo il secondo anno al fine di portare al club tra i 120 e i 140 milioni, un affare che la pubalgia e il rendimento tecnico al di sotto delle attese da parte dell'ex viola hanno reso impraticabile. 

    LE PROSPETTIVE - Con queste condizioni, conclude l'analisi del Corsport, la Juve si attende comunque un miglioramento nei conti del 22/23 (rispetto alle perdite ingenti degli ultimi anni) ma il vuoto di ricavi europei sarà pesantissimo nel 23/24 e difficilmente scongiurerà un aumento di capitale che Exor eviterebbe volentieri. Del resto, la posizione finanziaria del club non è così solida se nel semestre scorso il monitoraggio semestrale dell’indicatore di liquidità ha rilevato un livello sotto il limite di 0,6. 

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