Inter via Getty Images
Eder tolto dal mercato, questo Kondogbia è poca roba per l'Inter
SECONDO TEMPO - Nel seconda frazione Spalletti mischia le carte e manda in campo Padelli, Ranocchia, Murillo, Nagatomo, Gagliardini, Joao Mario e Gabigol, ma dopo appena 10’ di gioco i nerazzurri devono già rincorrere: D’Ambrosio interviene con fare eccessivamente pigro in area di rigore, la sfera finisce sui piedi di Gislason, che fredda Padelli. Passano cinque minuti e il Norimberga trova addirittura il raddoppio con Ishak: questa volta è Nagatomo a concedersi una bella dormita in area di rigore, lasciando l’attaccante avversario libero di concludere a rete. Spalletti osserva attonito. Al 20’ l’Inter accorcia le distanza sull’asse Gabigol-Eder. Il brasiliano è bravo a servire di prima intenzione la punta nerazzurra, che prima di depositare la palla in rete fa accomodare a terra il portiere avversario con un’elegante finta. Sembra il segnale del risveglio, ma in realtà l’Inter soffrirà ancora, con il Norimberga nuovamente vicino al gol con Ishak. Nerazzurri con poche idee ma anche sfortunati quando colpiscono la traversa con un colpo di testa di Murillo che Margreitter rischia di deviare alle spalle del proprio portiere con un goffo intervento nella propria area di rigore. È l’ultima emozione di una gara che denota come la nuova Inter soffra ancora delle lacune di quella vecchia.
TOP E FLOP - Ad offrire una buona prestazione solo Eder e Handanovic. L’attaccante italiano è sembrato tra i più lucidi. Buona corsa e piede già caldo. Spalletti crede in lui e per questo motivo l’Inter lo ha tolto dal mercato. Chi invece ha lasciato una pessima impressione è stato Geoffrey Kondogbia: macchinoso, lento, sia nel pensiero che nell’esecuzione. Ha confidenza - e neanche troppa - con un solo piede, il destro è quasi un di più. Decisamente poco per l’Inter che vuole ambire a crescere.