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  • Empolimania: Perisan all’altezza di Vicario, Fazzini e Baldanzi senza paura dinanzi al Diavolo

    Empolimania: Perisan all’altezza di Vicario, Fazzini e Baldanzi senza paura dinanzi al Diavolo

    • Carlo Alberto Pazienza
    Dopo 4 sconfitte consecutiva è ripresa alla grande, anzi alla grandissima, la corsa dell’Empoli verso la salvezza. Prima la vittoria di misura in casa contro il Lecce, ieri sera un pareggio inatteso in casa dei campioni d’Italia in carica. Due partite, 4 punti e zero gol subiti. Ma soprattutto, in attesa del Verona, è stata aumentata a 13 la distanza dalla zona rossa. Sulla partita di ieri sera francamente c’è poco da dire. Conscia dei suoi limiti, la squadra di Zanetti si è schierata in campo per non prenderle, senza particolari ambizioni di cercare la via della rete. Ci sta, non è il modo più elegante di portare a casa un punto, ma in alcuni momenti della stagione i risultati hanno un peso specifico diverso e si prendono senza fare gli schizzinosi. A livello offensivo dunque s’è visto poco, praticamente nulla, ma sul piano difensivo, della grinta, dell’attenzione, della lettura di molte situazione, la prestazione è stata esemplare.

    Su questo prestigioso pareggio di San Siro stavolta ci sono le mani di Samuele Perisan, che dopo qualche incertezza giustificata dallo scarso impiego nelle prime partite, sta trovando una condizione importante. Contro il Lecce di fatto non aveva subito tiri, ma ieri in un paio di circostanze è stato davvero straordinario. Nel primo tempo su Rebic e poi, quasi a tempo scaduto, su Brahim Diaz. Meritano una citazione articolare i due classe 2003 azzurri, entrambi lanciati dal primo minuto senza timori da Paolo Zanetti: Jacopo Fazzini e Tommaso Baldanzi. Proprio in settimana il trequartista era stato oggetto di voci di mercato che lo accostavano ai rossoneri: senza mostrare timori reverenziali, il numero 35 ha giocato con coraggio e personalità, facendosi notare per la qualità e per la grande facilità di inserimento. Cresce a vista d’occhio anche Fazzini, alla seconda da titolare consecutiva: corsa, grinta e nessuna paura di gettarsi su ogni pallone in un ambiente caldo come San Siro. La salvezza ancora non è certificata (ma forse manca solo la matematica) ma il futuro, intanto azzurro poi si vedrà, di questi due talenti è già garantito.

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