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  • Empolimania: sconfitta amara ma nessun dramma, ci vogliono più cattiveria e attenzione

    Empolimania: sconfitta amara ma nessun dramma, ci vogliono più cattiveria e attenzione

    • Carlo Alberto Pazienza
    “La Cremonese ha avuto più fame di noi, non è ammissibile entrare in campo con l’abito da sera contro una squadra che gioca con l’armatura, per questo dobbiamo essere incazzati neri“. Non poteva essere più lucida e sincera l’analisi che il tecnico dell’Empoli, Paolo Zanetti, ha fatto al termine della sconfitta incassata ieri dalla Cremonese. Per una squadra che in questa stagione ha saputo solo vincere quando non ha incassato gol, subire la rete avversaria dopo appena 4’ e a causa di un grossolano errore difensivo, non è davvero accettabile. Gli azzurri sono partiti mosci e la Cremo ne ha approfittato subito. La reazione nervosa c’è stata, ma in tutti i 90’ la squadra toscana è stata capace di produrre un solo tiro in porta, a differenza dei 5 della squadra grigiorossa. Forse non riuscirà a salvarsi, eppure la Cremonese ha messo in campo una grinta e una determinazione davvero lodevoli. Per carità, la situazione di classifica dell’Empoli non lancia segnali di allarme, ma questo non può fornire la giustificazione per l’approccio davvero morbido mostrato dalla formazione empolese. 

    Oltre all’aspetto difensivo, l’Empoli è mancato soprattutto dall’altra parte del campo. Deludenti Baldanzi, Caputo e Piccoli. Ha fatto qualcosina in più Cambiaghi, almeno dal punto di vista della vivacità, ma essendo appena rientrato dall’infortunio non gli si può chiedere chissà cosa. Ad ogni modo la sconfitta dello Spezia non cambia le gerarchie in coda, per cui per l’Empoli la festa è solo rimandata. Sicuramente questa partita servirà da lezione e siamo convinti che un approccio alla gara di questo tipo non lo rivedremo più. Ci sono comunque degli aspetti positivi, ad esempio il 68% di possesso palla che comunque testimonia la volontà dei Zanetti di fare la partita e di costringere i padroni di casa sulla difensiva. Un dato importante che però va abbinato con la pericolosità offensiva, con la capacità di costruire palle gol. E da questo punto di vista di positivo c’è stato poco. Insomma, Zanetti ha ragione ad essere arrabbiato, ma quando a una squadra organizzata e solitamente ben messa in campo manca la cattiveria, evidentemente anche l'allenatore ha le sue colpe. Uno spunto su cui tornare a lavorare per evitare che giornate storte come questa, che comunque ci poteva assolutamente stare, si ripetano prima del raggiungimento aritmetico dell'obiettivo.

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