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  • Eranio contro la TV svizzera: 'Vigliacchi'

    Eranio contro la TV svizzera: 'Vigliacchi'

    "Vigliacchi". Non si placa la polemica tra Stefano Eranio e i vertici della Televisione Svizzera Italiana dopo l’episodio che ha portato alla clamorosa rottura del rapporto di collaborazione tra l’ex giocatore del Milan e del Genoa e l’emittente televisiva in seguito ad un giudizio ritenuto di contenuto razzistico. 

    Ai microfoni de La Partita Perfetta, su Sport 1, Eranio utilizza parole durissime: "Sono veramente avvilito per quello che è successo. Come ho già detto, mi scuso se ho offeso qualcuno e non era certo mio intento farlo. Chi mastica calcio ha capito dove volevo andare a parare. Quel che mi dispiace è che quando hanno dato la notizia hanno tagliato dei pezzi. Sostengono che io avrei detto che ‘i giocatori di colore non pensano’. Invece no. Io ho detto che i giocatori di colore 'non pensano da squadra sulla linea difensiva', per esempio escludendo tutti quelli che non sono difensori. Ho sbagliato a generalizzare, sicuro, anche perché Ruediger è tedesco. Ma tatticamente gli africani per cultura calcistica non sono particolarmente preparati. Meglio per noi perché sennò vincerebbero sempre loro il campionato del mondo". 

    Eranio aggiunge: "Sono amareggiato per quello che è successo. Ognuno può pensarla come vuole, per carità. La Tsi ha preso le distanze da me e io rispetto la loro scelta, ma non condivido quello che hanno fatto. Si sono comportati da vigliacchi. Ci ho messo 49 anni per costruire un’immagine di sportivo pulito. Per dieci anni sono stato allenatore di settore giovanile insegnando calcio a 360 gradi e insegnando a stare al mondo secondo regole e principi rigidi. Sono padre di famiglia, ho insegnato anche ai miei figli a stare al mondo. In trenta secondi hanno voluto cambiare tutto. Sarebbe bastato non chiamarmi più. Io ho sbagliato certo, ma loro con quel comunicato hanno alzato un polverone di cui si poteva certo fare a meno”.

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