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  • Eriksen non gioca mai, attende solo gennaio: la scelta dell'Inter sul mercato

    Eriksen non gioca mai, attende solo gennaio: la scelta dell'Inter sul mercato

    • Fabrizio Romano
    La scintilla non esiste, non scocca. Non ha modo di farlo, perché Christian Eriksen ancora una volta gioca due o tre minuti poi c'è il fischio finale. Ormai un copione che va avanti da mesi, triste risultato di un rapporto che non decolla con tutto il mondo Inter, naturalmente con Antonio Conte in primis ma con le colpe da assegnare a ogni protagonista di questa vicenda che si è trasformata in fallimento. A fine partita, ieri, Eriksen è andato dritto negli spogliatoi a testa bassa senza fermarsi con la squadra che festeggiava il successo sul Bologna: è stato l'unico, senza mezza smorfia.

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    LA GESTIONE E LA SCELTA - Dietro c'è la frustrazione del danese che ormai da settimane ha capito di essere fuori progetto, entra in campo per professionalità ma sta vivendo malissimo questi mesi nerazzurri. Non finge, semplicemente sopravvive e attende gennaio. Ma perché non gioca mai? L'atteggiamento compassato di Eriksen non piace a Conte, quando fa riferimento alle scelte di formazione l'allenatore racconta in sostanza di un modo di allenarsi (come di giocare) mai all'altezza delle sue aspettative. Metodi diversi, modi di vedere il calcio che si scontrano, la sensazione che emerge di nessun tipo di scambio di energia tra Conte e il danese dal giorno uno. Insomma, rottura. Tanto che la scelta dell'Inter rimane perentoria: bisogna trovare una soluzione e salutarlo a inizio gennaio, entro un mese, senza far passare troppo tempo per il bene di tutti. Lavori in corso a fari spenti. Spenti come Eriksen, sempre più lontano da un club che un anno fa studiava quel colpo come fosse un sogno. Oggi è diventato il suo incubo.

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