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  • Errori individuali e pressing passivo: Milan, la difesa è da incubo

    Errori individuali e pressing passivo: Milan, la difesa è da incubo

    • Federico Albrizio
    La mano di Montella comincia a vedersi sul gioco più arioso e vivace, ma in difesa il Milan proprio non c'è: con i quattro gol incassati questa sera dal Napoli sale a 6 il conto delle reti subite dopo due sole partite, con il rigore di Belotti che poteva accrescere ulteriormente questo dato se non fosse stato per Donnarumma, anche questa sera decisivo con almeno un paio di interventi su Mertens. 

    ERRORI INDIVIDUALI - Se Gigio è la nota lieta a livello di singoli lo stesso non si può dire di molti suoi compagni: come contro il Torino infatti anche i gol subiti dal Napoli arrivano da errori individuali. Con i granata era toccato ai centrali (Paletta e Romagnoli sul primo gol di Belotti, Romagnoli su quello di Baselli, ancora Paletta in occasione del rigore fallito dal Gallo), oggi invece tutto è ad appannaggio della catena di destra: Abate, una delle sue peggiori partite in rossonero, si smarrisce e vaga nel nulla sul primo gol degli azzurri; poi tocca a Kucka che perde la marcatura su Milik in occasione del raddoppio; infine ancora la catena di destra è debole in uscita su Mertens e in contemporanea De Sciglio si fa scappare Callejon sul tap-in. Siamo ancora alle battute iniziali del campionato ma le disattenzioni cominciano già a diventare troppe e troppo condizionanti. 

    PRESSING PASSIVO - Gli errori individuali sono quelli che portano ai gol subiti, ma anche a livello di squadra non tutto funziona, anzi: il centrocampo lascia troppo spesso la difesa sguarnita e presta il fianco sia a imbucate centrali sia a pericolose ripartenze sugli esterni. Sotto accusa finisce anche l'atteggiamento troppo passivo in fase di non possesso anche a squadra schierata: il portatore di palla è libero di gestire il pallone, è successo contro il Torino e si è ripetuto questa sera contro il Napoli, che avendo più qualità ha potuto sfruttare al meglio questo difetto strutturale del Milan. Così non va, la coperta è corta e reggere il sistema di gioco imposto dal Montella diventa estremamente complicato: non sempre si riesce a fare un gol in più dell'avversario, soprattutto in Italia.

    SERVE UN LEADER - Come si compensano le disattenzioni e un atteggiamento poco grintoso in pressing? Tendenzialmente con un leader che tenga alta la soglia della concentrazione e dell'intensità, ma questo manca alla retroguardia del Milan: Romagnoli è giovane e si concede ancora (come giusto che sia) qualche eccesso, Gomez è da sgrezzare. La prova di oggi poi è in parte falsata da quella individuale di Abate: solitamente è lui la guida carismatica del gruppo, oggi è stato tra i primi a crollare soprattutto dal punto di vista mentale e tutta la squadra ne ha risentito. Il rientro dalla squalifica di Paletta e quello (tra un paio di mesi) di Zapata non possono bastare a ritenere completo il reparto: sulle fasce il Milan è al completo, il centro della difesa avrebbe bisogno di quel centrale di carattere che possa svoltare tutta la retroguardia e lo spazio numerico in rosa ci sarebbe (considerando l'imminente partenza di Vergara e quella ancora possibile di Rodrigo Ely). Purtroppo per i rossoneri il tempo stringe e il mercato offre poche soluzioni a riguardo e allora tocca a Montella: il leader al momento va forgiato in casa, è ora di registrare in maniera importante la difesa.

    Twitter: @Albri_Fede90

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