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  • Euro 2032, l'Italia si prepara ma gli stadi restano un problema: Inter, Milan, Roma, ora bisogna accelerare

    Euro 2032, l'Italia si prepara ma gli stadi restano un problema: Inter, Milan, Roma, ora bisogna accelerare

    • Gabriele Stragapede
      Gabriele Stragapede
    “No, oggi non ci sarà nessuna sorpresa, gli Europei 2032 saranno assegnati a Italia e Turchia, è cosa fatta. Si è lasciato campo libero a Gran Bretagna e Irlanda per il 2028 e di conseguenza è stato deciso e condiviso il via libera per Italia e Turchia per Euro 2032”, parola di Evelina Christillin. L’Italia si prepara dunque a ospitare l’edizione 2032 degli Europei, a 52 anni dall’ultimo torneo giocato nel nostro Paese. Nella giornata di oggi, a Nyon, verrà data l’ormai scontata ufficialità dell’assegnazione del torneo continentale al nostro Paese. La candidatura, presentata congiuntamente alla Turchia, è l’unica presente sui tavoli del Comitato Esecutivo della UEFA che quindi non avrà altra scelta se non quella di premiare gli sforzi posti in essere dalle due Federazioni. Ma se la notizia, in sé, è un grande passo in avanti per il nostro movimento calcistico, il primo problema a cui dovrà essere posto rimedio, nel più breve periodo di tempo, è il tema riguardanti gli stadi.

    SEDI CANDIDATE – Riavvolgiamo il nastro. Lo scorso 12 aprile, l’Italia ha consegnato il dossier finale per la candidatura a ospitare Euro 2032. Al suo interno, la FIGC ha designato come future, possibili sedi di gara le città di: Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona. Ergo, allo stato attuale dei fatti, i seguenti stadi: San Nicola, Dall’Ara, Unipol Domus, Artemio Franchi, Marassi, San Siro, Maradona, Olimpico, Allianz Stadium e Bentegodi. Una lista di città (e di impianti) che andrà necessariamente ristretta, una volta che verrà data la scontata ufficialità dell’assegnazione nella giornata di oggi. Ma perché?

    SOLO 5 SEDI - La UEFA darà tempo ai due Paesi per presentare una lista composta da cinque sedi (più una di riserva). Infatti, ogni Federazione potrà ospitare gli Europei in massimo cinque città, come sottolineato da Evelina Christillin, membro del Consiglio della UEFA: “Solo cinque città potranno ospitare l’Europeo. È un accordo preso in sede Uefa dalle federazioni italiana e turca, anche se non c’è ancora una scelta definitiva sulle cinque città. Ci sarà una specie di contest: un modo per mettersi in gara per ristrutturare o fare del tutto nuovi degli stadi, che sono il problema principale dell’Italia. Italia e Turchia sono due candidature gradite all’Uefa, il problema italiano riguarda proprio gli stadi. Ci sarà una specie di messa in gara delle dieci città, che dovranno presentare i loro progetti entro al fine del 2026. Vedremo quali saranno le cinque finaliste”. Tempo, dunque, sino al 2026 per presentare la lista delle cinque sedi che ospiteranno i campionati Europei del 2032. Il problema, tuttavia, è un altro.

    PROBLEMA STADI – Christillin ha evidenziato il nodo riguardante il nostro Paese. La maggior parte degli impianti presenti sul territorio italiano hanno una vita media di circa 68 anni. L’Italia ha gli stadi più vecchi fra quelli in dotazione nei cinque maggiori campionati europei. Lo stesso membro del Consiglio UEFA ha tracciato quella che dovrà, necessariamente, essere la linea da questo giorno in poi: ristrutturare, o meglio, costruire impianti del tutto nuovi per farci trovare pronti all'appuntamento fissato per il 2032.  Ma, in questo momento, quali società hanno uno stadio di proprietà? Quali stanno lavorando per averne uno o per ristrutturare gli attuali impianti in gestione dal Comune? A che punto sono i lavori delle società designate che permetteranno alla FIGC, entro il 2026, di presentare la lista delle cinque sedi (più una) per il 2032?

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