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  • Ex presidente Bologna:|Arrestato Porcedda

    Ex presidente Bologna:|Arrestato Porcedda

    Sergio Porcedda, 54 anni, imprenditore e ex presidente del Bologna e Antonio Macciotta, 46 anni, imprenditore nel settore della sanità sono stati arrestati nella tarda mattinata di oggi dalla Guardia di finanza.

    I due sarebbero responsabili del fallimento della Casa di Cura Policlinico Città di Quartu, avvenuto a fine 2010. L'imprenditore cagliaritano ed ex presidente del Bologna Calcio è stato rintracciato a Cagliari, il secondo, invece, è stato catturato a Roma dove si trovava per motivi personali. I due sono accusati di bancarotta fraudolenta a seguito del fallimento della clinica di Quartu della quale Macciotta era proprietario e amministratore. Insieme agli arresti sono partiti sette avvisi di garanzia per concorso nello stesso reato. Perquisizioni con sequestro di documenti sono state eseguite nelle sedi di diverse società in qualche modo riconducibili agli arrestati, a Quartu, Cagliari, Iglesias e Milano.

    Secondo i militari delle Fiamme Gialle del Gico, coordinati dal colonnello Nicola De Benedictis, i due imprenditori, effettuando una serie di compravendite, trasferimenti di aziende e operazioni finanziarie simulate, tutte avvenute pochi giorni prima della dichiarazione del crac della Casa di Cura, avrebbero sottratto dal fallimento tredici milioni e mezzo di euro che invece sarebbero dovuti finire nel passivo della società fallita.

    E' il pericolo di reiterazione del reato ad aver convinto il Gip del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, ad accogliere la richiesta di misura cautelare sollecitata dal pm Giangiacomo Pilia nei confronti dell'ex presidente del Bologna calcio, Sergio Porcedda, ora ai domiciliari, e dell'imprenditore Antonio Macciotta, finito in carcere, accusati di bancarotta nell'ambito delle vicende legate al fallimento della casa di cura Città di Quartu. Altre sette persone hanno ricevuto gli avvisi di garanzia dai finanzieri. Nell'ordinanza che motiva il provvedimento d'arresto eseguito dagli uomini del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, si parla espressamente di gravissimi indizi di reità a carico dei due indagati, in relazione alla presunta bancarotta fraudolenta. Proprio il controllo di varie società riconducibili ai due professionisti - attraverso una di queste, nel luglio 2010, Porcedda acquisì le quote del Bologna Fc Spa - avrebbero reso necessaria la custodia cautelare. Particolarmente grave, per il Gip, sarebbe stata la condotta dei due indagati a ridosso della dichiarazione di fallimento, avvenuta il 10 agosto 2010, quando il dissesto della casa di cura policlinico Città di Quartu Srl appariva ormai evidente. I due avrebbero fatto in modo di spostare "rilevantissime risorse finanziare" per sottrarle alla massa dei creditori, "coinvogliandole verso destinazioni che avrebbero consentito agli artefici dell'operazione di gestirle a proprio vantaggio". Sotto la lente dei finanzieri, coordinati dal pm Pilia, ci sono il trasferimento di un ramo d'azienda e di attrezzature al Gruppo Kinetica. Un'operazione che, per gli investigatori, ha comportato la sottrazione di buona parte degli elementi attivi della società fallita a pregiudizio dei creditori.

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