Ferrero: 'Mi candiderei sindaco di Roma. Lo Stato ci ha abbandonato e non aiuta il calcio'
Ferrero è piuttosto critico nei confronti dello Stato: "Ci ha abbandonato, dà soldi a tutti ma non aiuta il calcio. Non chiediamo contributi ma aiuti che il signor Conte e il Governo possono dare, come spostare o rateizzare l'Irpef per i club. E non di sei mesi, ma almeno di un anno o due. Altrimenti a novembre in tanti saranno incasinati. Se è vero che i club perderanno 600 milioni? Molto di più, soltanto con la chiusura degli stadi ne abbiamo persi 180. E la gravità non sarà quest'anno, ma i prossimi. Quest'anno terremo botta facendo sacrifici ma lo Stato deve aprire gli occhi sul settore della cultura, dell'entertainment e dello sport invece di dare solo soldi ai disoccupati. Io sono l'uomo più penalizzato d'Italia perché lavoro con i cinema e faccio calcio e lo Stato non ha dato un euro di aiuto al calcio mentre i cinema praticamente sono chiusi".
In chiusura, Ferrero si autocandida come Sindaco di Roma: "Sono romano di sette generazioni, conosco ogni sanpietrino di questa città. La politica non mi interessa ma se dovessi candidarmi a sindaco di Roma, visto che tutti mi tirano per la giacchetta, andrei da solo, con una bella lista civica. Lista Ferrero? Certo. Lo slogan? 'Vota Ferrero per un voto sincero' ".