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  • Fiorentina, Aquilani: il riscatto o l'oblio

    Fiorentina, Aquilani: il riscatto o l'oblio

    • Luca Cellini

    Il calciomercato invernale della Fiorentina è stato improntato ad investimenti che guardano più al futuro che all'immediato rafforzamento della rosa, vista l'impossibilità di arrivare a giocatori pronti fin da subito a fare la differenza nel nostro campionato. Ma sono comunque giunti a Firenze, a gennaio, dei segnali per gli attuali protagonisti della squadra. Ad esempio Giuseppe Rossi, che per la famiglia Della Valle l'anno prossimo sarà il 'top player' da affiancare in attacco a Stevan Jovetic, è anche un'alternativa importante, qualora il montenegrino dovesse perseguire a giocare malamente, per il finale di stagione, o magari per la prossima se Jo-jo decidesse di cambiare aria. Marvin Commper invece è la duttilità fatta difensore, cosa che può consentire a Vincenzo Montella di inserirlo subito qualora qualche giocatore del pacchetto arretrato facesse calare ancora il proprio rendimento (il messaggio è per Roncaglia...), e gli dà inoltre la possibilità di variare il modulo della linea difensiva.

    Il doppio arrivo di Momo Sissoko e Rafael Wolski invece è un preciso segnale rivolto ad Alberto Aquilani: o ti svegli, e finalmente dai una svolta positiva alla tua carriera, o rischi di finire nell'oblio. A differenza di quanto accaduto con il caso Montolivo, in cui il club delegittimava il giocatore ma comprava alternativa poco valide (da Kharja a Munari, passando per Lazzari), oggi la famiglia Della Valle ha deciso di far crescere il tasso tecnico della propria rosa con arrivi che creino tra i giocatori forte concorrenza, fattore determinante per far crescere in esperienza e ambizione qualsiasi spogliatoio. Alberto Aquilani, non dimentichiamolo, è stato un piccolo capolavoro di mercato compiuto la scorsa estate da Eduardo Macia, Daniele Pradè e Andrea Della Valle: quest'ultimo ha concesso un allargamento del tetto ingaggi per inserire lo stipendio annuale, tutt'altro che leggero, dell'attuale numero 10 viola. 

    Tuttavia il rendimento del giocatore che ha saltato tutta la prima fase di campionato per un infortunio rimediato a Ferragosto con la Nazionale azzurra, è stato al di sotto delle aspettative: grande 'fiammata', con gol, assist e giocate importanti, fino a poco prima di Natale, poi il black out, con tanto di due giornate di squalifica scioccamente rimediate nella trasferta di Catania. Oggi il 'Principino', come era soprannominato nella Capitale, si trova ad un bivio: o aiuta la Fiorentina nella rincorsa all'Europa, o cade nel dimenticatoio. Perché non solo sono arrivate alternative importanti a Firenze, ma la chance di poter giocare ad alti livelli, dopo aver praticamente fallito alla Juve, al Milan e al Liverpool, si spengerebbe definitivamente, se la panchina diventasse il suo habitat naturale nei mesi che avvicineranno alla prossima estate.

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