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  • Fiorentina, non sarà Commisso a far partire il domino Vlahovic

    Fiorentina, non sarà Commisso a far partire il domino Vlahovic

    • Federico Targetti
    Ad un occhio esterno, che non si posa quotidianamente sulle vicende viola, il mercato della Fiorentina può apparire fermo. E all’atto pratico lo è in entrata, nel senso che dopo l’arrivo di Nico Gonzalez a giugno abbiamo assistito solo ad uscite, tra scadenze di contratto, cessioni di giocatori non più all’interno del progetto e prestiti di giovani che devono fare esperienza. Ora come ora, la rosa gigliata è numericamente a posto, ci sono almeno due giocatori per ogni ruolo e anzi sarebbe necessario piazzare una mezzala, dato che ce ne sono ben sei per due posti.
     
    SCUSI, PER L’USCITA? – Sarebbe però alquanto strano se nessuno salutasse Firenze da qui a due settimane, dopo tutto quello che è stato scritto e soprattutto detto in questi mesi. Il caso più eclatante è quello di Milenkovic, la situazione del quale era limpida già all’inizio di giugno: con un’offerta soddisfacente e un’opportunità di crescita immediata, il giocatore sarebbe partito. Tutti d’accordo, nessun rancore. Nella seconda settimana di agosto sembrava tutto fatto con il West Ham, ma la trattativa si è arenata, vuoi per l’inserimento del Tottenham (che pare proprio intenzionato a prendere qualcuno dalla Fiorentina), vuoi per qualche milione che balla tra domanda e offerta. E’ lo stesso problema che il Marsiglia sta faticando a risolvere per arrivare a Lirola: dalla Francia continua a filtrare ottimismo, il giocatore scalpita per tornare Oltralpe, il tecnico Sampaoli è arrivato addirittura a richiederlo a gran voce in pubblico. Ma la Fiorentina non fa sconti, per nessuno dei suoi giocatori: o si offre la cifra sul listino prezzi, oppure non se ne fa di nulla, fino all’ultimo. In questo modo, si fa leva sul fatto che i campionati europei sono già iniziati per mettere fretta a chiunque voglia inserire giocatori della Fiorentina nella propria rosa. E’ ragionevole pensare che i due saluteranno alla fine, anche perché i loro sostituti, Nastasic e Stryger Larsen, sono stati “bloccati” e aspettano solo un segnale da Firenze, dopo che lo Schalke retrocesso ha messo fuori dal progetto il centrale serbo e il danese ha rifiutato la corte del Galatasaray.
     
    PRENDERE IL TORO PER LE CORNA – Altre situazioni da tenere d’occhio sono quelle di Amrabat e Pezzella, accomunati dall’interesse del Torino di Juric. Anche in questo caso, la Fiorentina è bottega cara: il marocchino è costato moltissimo sul mercato e viene da una stagione deludente, c’è il rischio minusvalenza a meno che non si opti per un prestito con diritto di riscatto importante. I granata e il Napoli seguono l’evolversi della vicenda. Al Torino per Pezzella si aggiunge il Cagliari, con anche la possibilità di un ritorno in Spagna che incontrerebbe il gradimento dell’attuale capitano viola. Che però intanto viene elogiato da Italiano e parla da leader, passando la patata bollente nelle mani della dirigenza: “Dipende da quello che vuole la società. Io sono qua e sono il capitano. Io do sempre il massimo”. Il contratto in scadenza nel 2022 e l’età non più verde imporrebbero fretta, eppure la linea del mercato è comune. Sostituire chi parte solo nel momento in cui arriverà la giusta proposta. Nessuno sviluppo sul fronte Kouyaté, mentre sarebbe facile arrivare ad un altro giocatore della scuderia del procuratore Ramadani, ovvero Maksimovic
     
    ESTERNI: DI RUOLO O DI FATTO? – Callejon aveva convinto nella prima settimana di ritiro, ma non è riuscito a brillare nelle partite disputate a Firenze. Il suo ingaggio, attualmente il secondo più alto tra i giocatori della Fiorentina dietro a Nico Gonzalez, richiede prestazioni decisamente migliori. Per questo il suo mercato rimane aperto, specie se Lazio o Getafe formulassero un’offerta decente. Lo spagnolo, se verrà venduto, non verrà certo venduto a cifre irrisorie come quelle circolate (1-2 milioni). Di Kouamé, prima di capire il futuro, andrebbe capito pure il ruolo nello scacchiere di Italiano: attaccante? Ala? Le chance di permanenza per lui sembrano davvero poche, il tecnico lo sta conoscendo in questi giorni e sta prendendo una decisione definitiva sull’opportunità di tenerlo in rosa o meno. Non mancano opzioni all’etero, come l’Anderlecht in Belgio. Kokorin, dal canto suo, non dà segni di vita calcistica: a Firenze tutti si interrogano sulla bontà di questo investimento, ma al momento il vice Vlahovic è lui, Va da sé che, se Italiano dovesse gettare la spugna su di lui, arriverebbe un altro attaccante di riserva. 
     
    VARIABILE IMPAZZITA – Tutto, ma proprio tutto, cambierebbe se arrivassero 70 milioni complessivi per Vlahovic: andrebbe sostituito l’attaccante serbo, ma non ci sono altre punte dal valore così alto sul mercato alla portata della Fiorentina. Quindi, dopo l’arrivo di Scamacca che è il sostituto designato, in vantaggio su altri profili come Belotti o Cunha anche solo per il fatto che il Sassuolo ha altre due punte, rimarrebbero dei soldi da investire in altri reparti, per rinforzare la squadra un po’ sulla falsa riga di quello che fece l’Inter con i soldi incassati per Ibrahimovic nel 2009. Certo, purtroppo non con le stesse prospettive. Ma siamo ancora nel campo delle possibilità. L’iniziativa è ancora appannaggio di Rocco Commisso, che può decidere, con il gradimento manifesto del giocatore, di chiudere le porte a qualsiasi trasferimento, forte del contratto in scadenza tra due anni per il quale le trattative sul rinnovo proseguono ogni giorno. Dusan è giovanissimo e destinato a fare comunque certe esperienze nella sua carriera. Non ha nessuna fretta di lasciare la Fiorentina, seguirà solo la via che il mercato gli aprirà, portando ai viola una quantità importante di soldi… oppure di gol.
     

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