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  • Fiorentina: anche la scaramanzia dice Sommer o Sorrentino

    Fiorentina: anche la scaramanzia dice Sommer o Sorrentino

    • Luca Cellini

    Se il ritiro della Fiorentina a Moena in val di Fassa doveva sciogliere alcune riserve, in primis su tutte quella relativa al futuro portiere titolare viola, si può parlare tranquillamente di rinvio, almeno per la prima parte dei giorni trascorsi dalla squadra gigliata sotto il sole della 'Fata delle Dolomiti'. Neto infatti, acquistato dal club guidato dalla famiglia Della Valle nel gennaio 2011, è stato ufficialmente designato alla partenza della stagione come il nuovo estremo difensore da far partire dal 1' nei match disputati dalla formazione capitanata da Manuel Pasqual ma gesti, parole e fatti hanno testimoniato che la posizione dell'estremo difensore brasiliano ex Atletico Paranaense è tutt'altro che sicura. L'umore di quest'ultimo mostrato all'ombra del Catinaccio è molto buono, il feeling in particolare con i colleghi Lupatelli e Lezzerini è eccellente, ed il fatto di essere sudamericano lo ha fatto legare anche con i molti acquisti di lingua spagnola, oltre che con il preparatore dei portiere che è proprio iberico ma le prestazioni mostrate sul campo sono state ondivaghe. In particolare negli allenamenti i difetti di concentrazione mentale di Neto si palesano tutti, e un paio di volte sia Mario Gomez che Giuseppe Rossi lo hanno infilato con irrisoria facilità, tanto che in un'occasione proprio il ragazzo è rimasto a terra per molti secondi, come tramortito dalla rete subita.

    E' proprio su questo aspetto che il tecnico viola Montella vuole capire bene i possibili limiti del vice di Emiliano Viviano nella passata stagione. Le sue prestazioni un campionato fa, durante il mese di gennaio, hanno dato ragione a tutti gli scettici su un portiere pagato 4 milioni di euro, e che mai ha convinto pienamente quando è stato schierato titolare. Se da una parte il mister gigliato ha pubblicamente difeso il classe '89 di Araxa anche nelle ultime ore; indirettamente dicendo prima che proprio il  numero uno brasiliano parte titolare allo stesso livello di Munua e, poi che non ci sono dubbi sul suo ruolo in squadra: "A meno che non mi portino Buffon...", ovvero un portiere magari di classe e valore indiscusso', ne ha in realtà evidenziato tutti i limiti. La volontà di Montella   è di avere mai come quest'anno una certezza fra i pali, che sia bravo tanto coi piedi, quando nel reggere anche la pressione degli impegni europei. Tutto comunque rimandato per Neto alla seconda parte del ritiro che scattera' fra poco meno 48 ore, con nel frattempo i dirigenti che si occupano del mercato per la Fiorentina che continuano a tenere piu' che aperte alcune situazioni di mercato.

    "Ricordatevi che i due portieri che hanno vinto lo scudetto a Firenze avevano il cognome che iniziava con la lettera S" si è lasciato sfuggire con un sorriso sulle labbra proprio negli ultimi giorni un frequentatore delle stanze societaria di via Manfredo Fanti, facendo riferimento a Giuliano Sarti e a Franco". E se il direttore tecnico Macia fin dalla scorsa primavera ha tenuto aperti i fronti esteri che vanno da Julio Cesar a Diego Alves, con però i costi di ingaggi di quest'ultimi incompatibili con il monte stipendi viola che invece va assolutamente abbassato. Nel week-end che si è appena chiuso il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Prade' ha riallacciato i rapporti con il Basilea per Sommer, aumentando la cifra offerta ad inizio calciomercato, ovvero 4,5 milioni di euro, tenendo come 'carta jolly' anche l'opzione Stefano Sorrentino, che ha già dato il suo assenso al trasferimento in viola, e che ha chiesto notizie della città di Dante Alighieri all'ex compagno Migliaccio e al neo acquisto gigliato Ilicic. Proprio i nuovi buoni rapporti fra i viola ed il Palermo potrebbero favorire l'approdo del portiere anche ex Chievo, se Neto non convincera' pienamente neanche i giorni di inizio agosto a Moena. Iniziale del cognome o no, è tutto nelle mani del ragazzo cresciuto nel settore giovanile del Cruzeiro, e che al quel tempo veniva soprannominato il 'sensacional' (parola che inizia con la S), per la sua capacità quasi unica di parare i calci di rigore anche quando veniva bendato.

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