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  • Fiorentina, Maleh: 'Sento la fiducia di allenatore e società, lavoro per ripagarla'

    Fiorentina, Maleh: 'Sento la fiducia di allenatore e società, lavoro per ripagarla'

    In una lunga intervista pubblicata sul sito ufficiale della Fiorentina, il centrocampista Youssef Maleh ha parlato del suo presente in maglia viola, del suo passato e delle sue aspettative future. Ecco alcune delle sue dichiarazioni più significative: 

    Sul tempo libero: "Dipende dai momenti. Mi rilasso leggendo parecchio, sia libri - l’ultimo parla della battaglia di Verdun - che articoli, non necessariamente legati allo sport, per restare aggiornato. Detto tra noi però abbiamo poco tempo libero. Convivo con la mia ragazza e stiamo facendo questo percorso di crescita insieme, pur essendo giovani. Viaggiare? Mi piacerebbe tornare in Marocco, sono anni che non ci vado".

    Sulle prime settimane in viola: "Sto imparando molto. Sono passati una quindicina di giorni, quindi non è molto per valutare, ma di sicuro posso dire che è un sistema di gioco diverso da quello con cui ho giocato nei mesi precedenti. Il mister mi sta dando consigli tattici e io cerco di fare quello che ci chiede. Sento la fiducia dall'ambiente, dalla società. Io mi ricordo quando c’è stato l’annuncio a gennaio, poi sono arrivati altri sei mesi pazzeschi con la conquista della Serie A a Venezia. La Fiorentina ha puntato su di me e io cercherò comunque di ripagare la fiducia che mi è stata data, dimostrandolo in campo".

    Sul ruolo del centrocampista: "Diciamo che il centrocampista deve saper attaccare e difendere. Ma ogni ruolo nel calcio di oggi ha molte più responsabilità. Per esempio, abbiamo chiesto al difensore anche di impostare, se non al portiere direttamente, quindi tutto è cambiato molto. All’attaccante d’altra parte viene chiesto sia di fare gol, ma anche di difendere, di essere il primo difensore. E veniamo al mio ruolo, il centrocampista: di sicuro è molto completo, bello e difficile, sei in mezzo al campo e in teoria dovresti toccare tanti palloni. Ma è anche un ruolo di sacrificio perché devi applicarti nelle due fasi con grande lucidità. Devi scegliere i momenti e leggere le situazioni".

    Sul suo approccio nel mondo calcio: "Sono una persona riservata ed umile, cerco di non farmi vedere ‘fragile’ e farmi rispettare. Non do molta confidenza. Al momento non sono così famoso da temere che qualcuno possa avvicinarsi solo per un secondo fine. In campo invece cerco di metterci personalità e credo che quando scendi sul terreno di gioco non rappresenti te stesso, ma una società, una squadra e la passione di tanta gente. Il calcio deve essere divertimento e passione, quando si va in campo non devono pesarti il numero di spettatori o l’ambiente più o meno caldo. Sinceramente non mi spaventa giocare davanti a 10, 20 o 70 mila tifosi".

     

    Il centrocampista viola si racconta: "Amo leggere e viaggiare, mi piace giocare al Fantacalcio". Poi parla di Firenze e della Fiorentina

     

     

    Redazione VN

    Lunga intervista a Youssef Maleh pubblicata nel pomeriggio sul sito ufficiale della Fiorentina. A seguire vi proponiamo i passaggi più interessanti:

    Sul tempo libero: "Dipende dai momenti. Mi rilasso leggendo parecchio, sia libri - l’ultimo parla della battaglia di Verdun - che articoli, non necessariamente legati allo sport, per restare aggiornato. Detto tra noi però abbiamo poco tempo libero. Convivo con la mia ragazza e stiamo facendo questo percorso di crescita insieme, pur essendo giovani. Viaggiare? Mi piacerebbe tornare in Marocco, sono anni che non ci vado".

     
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    Sulle prime settimane in viola: "Sto imparando molto. Sono passati una quindicina di giorni, quindi non è molto per valutare, ma di sicuro posso dire che è un sistema di gioco diverso da quello con cui ho giocato nei mesi precedenti. Il mister mi sta dando consigli tattici e io cerco di fare quello che ci chiede. Sento la fiducia dall'ambiente, dalla società. Io mi ricordo quando c’è stato l’annuncio a gennaio, poi sono arrivati altri sei mesi pazzeschi con la conquista della Serie A a Venezia. La Fiorentina ha puntato su di me e io cercherò comunque di ripagare la fiducia che mi è stata data, dimostrandolo in campo".

    Sul ruolo del centrocampista: "Diciamo che il centrocampista deve saper attaccare e difendere. Ma ogni ruolo nel calcio di oggi ha molte più responsabilità. Per esempio, abbiamo chiesto al difensore anche di impostare, se non al portiere direttamente, quindi tutto è cambiato molto. All’attaccante d’altra parte viene chiesto sia di fare gol, ma anche di difendere, di essere il primo difensore. E veniamo al mio ruolo, il centrocampista: di sicuro è molto completo, bello e difficile, sei in mezzo al campo e in teoria dovresti toccare tanti palloni. Ma è anche un ruolo di sacrificio perché devi applicarti nelle due fasi con grande lucidità. Devi scegliere i momenti e leggere le situazioni".

    Sull'impatto con Firenze: "Lo stadio ancora non l'ho vissuto a pieno però sento che c'è molto calore. Comunque si sa che Firenze è una piazza molto calda e anche solamente in ritiro ci sono tantissimi tifosi che ti chiedono la foto, cercano di caricarti, anche se siamo appena all’inizio della stagione. Però sono tutte energie che ti arrivano in vista del campionato. Per me sono tantissime emozioni".

    Su Firenze città d'arte: "E’ un punto fondamentale, per me è importante anche l’ambiente e la città dove scegli di vivere o lavorare. Per te e per la tua famiglia. Venezia come città l’ho vissuta poco purtroppo perché mi allenavo e vivevo a Mestre. A Firenze vengo con la mia fidanzata, con cui stiamo facendo un percorso di crescita insieme ed è un posto meraviglioso dove poter stare. Credo riesca a darti al tempo stesso stimoli e serenità mentale".

    Sul suo approccio nel mondo calcio: "Sono una persona riservata ed umile, cerco di non farmi vedere ‘fragile’ e farmi rispettare. Non do molta confidenza. Al momento non sono così famoso da temere che qualcuno possa avvicinarsi solo per un secondo fine. In campo invece cerco di metterci personalità e credo che quando scendi sul terreno di gioco non rappresenti te stesso, ma una società, una squadra e la passione di tanta gente. Il calcio deve essere divertimento e passione, quando si va in campo non devono pesarti il numero di spettatori o l’ambiente più o meno caldo. Sinceramente non mi spaventa giocare davanti a 10, 20 o 70 mila tifosi".

    Sul fantacalcio: "Ci gioco con gli amici e i compagni, e quest’anno ci sono anche io (ride ndr.) però devo anche dire che per me è un passatempo dove conta molto la fortuna".

    Il centrocampista viola si racconta: "Amo leggere e viaggiare, mi piace giocare al Fantacalcio". Poi parla di Firenze e della Fiorentina

    Redazione VN

    Lunga intervista a Youssef Maleh pubblicata nel pomeriggio sul sito ufficiale della Fiorentina. A seguire vi proponiamo i passaggi più interessanti:

    Sul tempo libero: "Dipende dai momenti. Mi rilasso leggendo parecchio, sia libri - l’ultimo parla della battaglia di Verdun - che articoli, non necessariamente legati allo sport, per restare aggiornato. Detto tra noi però abbiamo poco tempo libero. Convivo con la mia ragazza e stiamo facendo questo percorso di crescita insieme, pur essendo giovani. Viaggiare? Mi piacerebbe tornare in Marocco, sono anni che non ci vado".

     
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    Sulle prime settimane in viola: "Sto imparando molto. Sono passati una quindicina di giorni, quindi non è molto per valutare, ma di sicuro posso dire che è un sistema di gioco diverso da quello con cui ho giocato nei mesi precedenti. Il mister mi sta dando consigli tattici e io cerco di fare quello che ci chiede. Sento la fiducia dall'ambiente, dalla società. Io mi ricordo quando c’è stato l’annuncio a gennaio, poi sono arrivati altri sei mesi pazzeschi con la conquista della Serie A a Venezia. La Fiorentina ha puntato su di me e io cercherò comunque di ripagare la fiducia che mi è stata data, dimostrandolo in campo".

    Sul ruolo del centrocampista: "Diciamo che il centrocampista deve saper attaccare e difendere. Ma ogni ruolo nel calcio di oggi ha molte più responsabilità. Per esempio, abbiamo chiesto al difensore anche di impostare, se non al portiere direttamente, quindi tutto è cambiato molto. All’attaccante d’altra parte viene chiesto sia di fare gol, ma anche di difendere, di essere il primo difensore. E veniamo al mio ruolo, il centrocampista: di sicuro è molto completo, bello e difficile, sei in mezzo al campo e in teoria dovresti toccare tanti palloni. Ma è anche un ruolo di sacrificio perché devi applicarti nelle due fasi con grande lucidità. Devi scegliere i momenti e leggere le situazioni".

    Sull'impatto con Firenze: "Lo stadio ancora non l'ho vissuto a pieno però sento che c'è molto calore. Comunque si sa che Firenze è una piazza molto calda e anche solamente in ritiro ci sono tantissimi tifosi che ti chiedono la foto, cercano di caricarti, anche se siamo appena all’inizio della stagione. Però sono tutte energie che ti arrivano in vista del campionato. Per me sono tantissime emozioni".

    Su Firenze città d'arte: "E’ un punto fondamentale, per me è importante anche l’ambiente e la città dove scegli di vivere o lavorare. Per te e per la tua famiglia. Venezia come città l’ho vissuta poco purtroppo perché mi allenavo e vivevo a Mestre. A Firenze vengo con la mia fidanzata, con cui stiamo facendo un percorso di crescita insieme ed è un posto meraviglioso dove poter stare. Credo riesca a darti al tempo stesso stimoli e serenità mentale".

    Sul suo approccio nel mondo calcio: "Sono una persona riservata ed umile, cerco di non farmi vedere ‘fragile’ e farmi rispettare. Non do molta confidenza. Al momento non sono così famoso da temere che qualcuno possa avvicinarsi solo per un secondo fine. In campo invece cerco di metterci personalità e credo che quando scendi sul terreno di gioco non rappresenti te stesso, ma una società, una squadra e la passione di tanta gente. Il calcio deve essere divertimento e passione, quando si va in campo non devono pesarti il numero di spettatori o l’ambiente più o meno caldo. Sinceramente non mi spaventa giocare davanti a 10, 20 o 70 mila tifosi".

    Sul fantacalcio: "Ci gioco con gli amici e i compagni, e quest’anno ci sono anche io (ride ndr.) però devo anche dire che per me è un passatempo dove conta molto la fortuna".


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