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  • Montolivo illumina il Milan da mezzala con la Fiorentina di Sousa rischia tutto

    Montolivo illumina il Milan da mezzala con la Fiorentina di Sousa rischia tutto

    • Giancarlo Padovan
    In cauda venenum. Il veleno, e le recriminazioni, vanno cercate nella coda. Fiorentina-Milan, infatti, sta molto tra il rigore dato e mancato da Ilicic (il primo in serie A che lo sloveno sbaglia) e quello che l’arbitro Orsato non vede su Luiz Adriano (fallo netto di Tomovic), all’ultimo dei cinque minuti di recupero della ripresa. Potevano essere decisivi entrambi, invece l’errore dell’attaccante, prima, e dell’arbitro, poi, inchiodano l’unico 0-0 della giornata in attesa dei posticipi del lunedì.

    MONTELLA VS SOUSA - Partita bella che entrambe le squadre hanno provato a vincere. La Fiorentina nel primo tempo, il MIlan nel secondo con tutta una ridda di sostituzioni e, almeno tra i rossoneri, anche con un cambio di modulo, che confermano la qualità di Sousa e di Montella. Partito con il consueto 4-3-3, l’allenatore del Milan ha mutato uomini e assetto da metà ripresa in avanti. Locatelli per Niang ha indotto al 4-1-4-1 con il nuovo entrato davanti alla difesa, Bonaventura avanzato e Montolivo mezzala. Anche questa volta, almeno secondo me, proprio  Montolivo è stato tra i migliori, per non dire il migliore in senso assoluto in casa milanista. Rimarchevoli due lanci profondi e precisi per Bacca che l’attaccante avrebbe dovuto sfruttare meglio. Sousa, invece, non ha rinunciato al 3-4-2-1, nemmeno quando ha dovuto affrontare l’infortunio di Rodriguez. Anzi, ribadendo la sua vocazione offensiva, prima lo ha sostituito con il centrocampista  Vecino, arretrando Sanchez a centrale di difesa. Poi, ha inserito Tello per Badelj, chiedendo a  Borja Valero di stare davanti alla difesa. Infine ha chiuso con Babacar al posto di Ilicic. In pratica quattro uomini offensivi (Kalinic, Babacar, Bernardeschi e Tello) che, tuttavia, non hanno mai fatto perdere equilibrio alla squadra.

    CHIAVE TATTICA - Certo, qualche contropiede al Milan è stato concesso. Ma questo era successo anche prima, cioé  con Badelj in campo. In tre occasioni i rossoneri sono arrivati vicini al gol, ma hanno pasticciato in zona conclusiva sia con Bacca, sia con Suso. Un’altra volta, un cross di Calabria è stato mancato completamente da Sanchez e Bacca, in girata, l’ha messo fuori di un palmo. Naturalmente sto parlando della seconda parte della partita in cui la Fiorentina, sotto porta, si è vista meno, ma ha mantenuto, come nel primo tempo, più il controllo della palla. Tra i viola il palleggio è sempre una virtù particolarmente coltivata e anche l’attività degli esterni (Bernardeschi e Milic) questa volta è stata più proficua che nel recente passato. Donnarumma è stato impegnato più dopo l’intervallo (tre parate e una deviazione, provvidenziale, su tiro-cross di Borja) che all’inizio della partita. Tuttavia la Viola è partita sparata con tiri pericolosi (ma fuori) di Bernardeschi e Ilicic. Poi, intorno a metà ripresa, il rigore provocato da Calabria (manata sulla spalla a Borja Valero) dopo una grande azione in profondità, favorita da un errore di De Sciglio (palla mancata sull’assist di Badelj). Ilicic è andato sul dischetto sicuro, ma la sua battuta di sinistro si è infranta sul palo interno alla sinistra di Donnarumma. Nonostante lo scampato pericolo, il MIlan ha continuato a essere timido almeno fino al 30’ quando una combinazione tra Suso e Calabria stava per liberare Bacca davanti alla porta (tacco sfiorato). Ci è voluto l’intervallo per riordinare le idee e tirar fuori il coraggio. Montella sperava di punire Sousa nel finale e, in effetti, ci è andato molto vicino (l’errore di Orsato è grave). Ma, forse, non sarebbe stato giusto. Resta un punto che lascia Fiorentina e Milan in rampa di lancio: i viola devono recuperare più di mezza gara con il Genoa (si era sullo 0-0), il Milan è distante cinque punti dalla Juve e appena uno dall’Inter.

    Twitter: @gia_pad

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