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  • Fiorentina, Odriozola: 'Firenze come San Sebastian. Con il "calcio totale" di Italiano mi diverto e sogno la nazionale'

    Fiorentina, Odriozola: 'Firenze come San Sebastian. Con il "calcio totale" di Italiano mi diverto e sogno la nazionale'

    Quest’oggi il terzino destro della Fiorentina Alvaro Odriozola ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del club viola. Questi alcuni dei temi trattati dal terzino spagnolo: 
     
    "La mia è stata un’infanzia molto felice. Ho trascorso tutta la vita attaccato ad un pallone. Da piccolo mi piaceva giocare nel cortile di casa assieme ai miei fratelli. Ma soprattutto all’interno di casa mia. A volte rompevamo delle cose che non dovevano essere rotte. Ho sempre avuto la fortuna di avere una famiglia che considero la migliore del mondo. Abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto. I miei genitori si sono separati quando sono nato. Sono sempre stato abituato a vivere con i genitori separati. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con loro, perché sono delle persone fantastiche.  Penso che la mia infanzia abbia plasmato la persona e il giocatore che sono oggi. Perché ho vissuto un’infanzia molto felice, assieme ai miei fratelli, alla mia famiglia, giocando a calcio. Ho sempre fatto quello che mi piaceva fare, ossia tirare calci a un pallone. La ricordo come il periodo più felice della mia vita". 
     
     
    Cosa rappresenta per me il calcio?
     "Il calcio per me è sempre stato un modo di vivere e un modo per divertirmi. È qualcosa che ho fatto per tutta la vita, senza sentirmi mai obbligato. Perché è quello che mi è sempre piaciuto fare. Quando ero a scuola passavo il tempo a giocare a calcio e quando ero a casa passavo il tempo a giocare a calcio. Passavo tutto il giorno attaccato a un pallone. E riuscire a realizzare il sogno di diventare calciatore mi riempie di orgoglio e di soddisfazione".
     
    Com’è essere di San Sebastian?
    "Sono sempre stato innamorato della mia città, è la città più bella di tutta la Spagna. Ora vivo nella città più bella d’Italia e vengo dalla città più bella di Spagna. Sono orgoglioso di essere di Donostia, questo è il nome basco di San Sebastián. Cerco sempre di far conoscere questa città, perché per me è la città migliore del mondo. Sono cresciuto giocando nelle spiagge di Ondarreta e della Concha. Non potrei essere più orgoglioso di essere di San Sebastián. Madrid è una città molto speciale.  È molto diversa da San Sebastián, è molto più grande, più cosmopolita. Sicuramente ci sono molte più cose da fare. Madrid occupa un posto speciale del mio cuore, perché è una città che accoglie tutti e nella quale si vive bene". 
     
    Ho girato molte squadre: com’è il calcio nei diversi campionati europei?
    "Non credo esista una squadra che goda di maggiore esposizione mediatica del Real Madrid. Il Madrid è una squadra conosciuta in ogni angolo del pianeta. Puoi trovarti nell’angolo più remoto dell’Africa, ma comunque troverai qualcuno con la maglietta del Real Madrid. È la squadra globale per eccellenza, sicuramente è la più conosciuta. A Madrid tutto quello che succede ha un’eco enorme. Il Bayern è una squadra molto particolare. Sembra molto grande, ma in realtà il club, le persone, ti fanno sentire parte di una grande famiglia. Monaco non è grande come Madrid, ma il Bayern è un grandissimo club.  A me piacciono molto le squadre come la Fiorentina, la Real Sociedad. E la cosa che mi piace di più di entrambi i club e che li accomuna è il loro radicamento e il senso di appartenenza che generano nelle rispettive città. La Fiorentina è Firenze. Tutti a Firenze tifano per la Fiorentina e sono molto appassionati. A San Sebastián succede lo stesso. Tutti a San Sebastián amano la Real Sociedad e tanto a Firenze quanto a San Sebastián le squadre della città rappresentano un modo di vivere. È qualcosa che mi affascina.  Dico spesso che la Fiorentina mi ricorda la Real Sociedad ed è per questo che qui mi trovo molto bene". 
     
    Com’è giocare nella Fiorentina?
    "La Fiorentina significa passione, significa il colore viola. La Fiorentina è un modo di vivere. Soprattutto significa rappresentare una delle città più belle del mondo. Con il Presidente Commisso è una grande famiglia, con il suo modo di fare con i giocatori si avverte un grande spirito umano e familiare. I tifosi mi fanno impazzire. Adoro la loro passione per la Fiorentina. Ti danno quella spinta in più, ti fanno volare". 
     
    L’obiettivo è tornare a vestire la maglia della Nazionale Spagnola?
    "Giocare per la Nazionale è sempre un onore. Ho avuto la possibilità di esordire nelle qualificazioni per il Mondiale di Russia del 2018 e di aver fatto parte di quella spedizione. Sarebbe un sogno partecipare ai Mondiali in Qatar di quest’anno. Giocare per la Nazionale spagnola è un onore e per farne parte bisogna lavorare moltissimo. La convocazione è la ricompensa per il lavoro quotidiano e per il lavoro che si svolge nel proprio club. È un premio. A me piace molto la storia, soprattutto quella del calcio. Vedere quei grandi giocatori che hanno sollevato la Coppa, come Pelé, Maradona…la Spagna nel 2010 con Casillas e gli altri… ... per me vincere il Mondiale sarebbe un sogno". 
     
    Come mi trovo a Firenze?
    "È impressionante come tutto a Firenze si sia conservato bene…i musei…soprattutto grazie alla famiglia Medici e il fatto che molti grandi artisti abbiano lavorato per loro. È bellissimo vedere come tutto si sia conservato benissimo. Mi piace molto girare per la città, visitare musei e conoscere la storia di Firenze. L’altro giorno ho visto il David di Michelangelo e sono rimasto impressionato per quello che l’opera rappresenta, per la sua bellezza, per lo stato in cui si è conservata. Penso sia la cosa più spettacolare che abbia visto a Firenze.  Il mio posto preferito sono gli Uffizi. È incredibile vedere quante siano le opere di grandi artisti che cono conservate in quel museo. Soprattutto un quadro di Leonardo Da Vinci rimasto incompiuto, l’Adorazione dei Magi. Mi sento privilegiato a poter vivere in una città come questa".   
     
    La Fiorentina di Italiano e il concetto di ‘Calcio Totale’?
    "Il 'calcio totale' un piacere, soprattutto perché in campo ci si diverte.  Oggi nel calcio non è sempre facile divertirsi quando si scende in campo, ma nella Fiorentina di Vincenzo Italiano ci si diverte giocando a calcio. Alla fine si tratta di questo. Prima ho detto che quando ero piccolo giocavo a calcio perché mi divertivo. Intendevo questo. Quando uno si diverte, le cose vengono meglio. Il tempo dirà dove potremo arrivare. Il calcio totale è questo. Il fatto che tutti si muovano in campo, che tutti si muovano in funzione del compagno…questo fa in modo che ci si possa divertire. Il calcio è questo. Noi cerchiamo di divertirci e in questo modo ci riusciamo". 
     

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