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  • Fiorentina, Prandelli: 'Sarà la dirigenza a chiedermi di rimanere. Nazionale? Il lavoro di Mancini parte dal 2010'

    Fiorentina, Prandelli: 'Sarà la dirigenza a chiedermi di rimanere. Nazionale? Il lavoro di Mancini parte dal 2010'

    Cesare Prandelli, allenatore della Fiorentina, ha parlato a Radio Anch'io Sport, in onda su Radio 1: 

    NAZIONALE - "Noi italiani cerchiamo di trovare sempre negatività anche quando le cose vanno bene. C’erano 20 assenti, ma quelli che sono rimasti hanno capito la filosofia e la cultura di gioco. Complimenti al tecnico, ma questo è un lavoro che parte davvero da lontano, dal 2010-12".

    MANCINI - "Molti parlano di sistemi di gioco, ma il concetto va interpretato. Bastoni e Acerbi giocano a 3 nei loro club, ma ieri sera non hanno avuto problemi in una linea a 4. Il gol di Berardi è da vedere e rivedere. E’ chiaro poi che se hai un Roberto Baggio non gli puoi chiedere di giocare di prima, ma adattarsi a questi schemi è più facile. Cosa c’è di diverso? La base: c’è molta scelta, varietà di uomini e di schemi. Il nostro calcio viene seguito con molta attenzione, nel suo passaggio da difensivo ad offensivo. I nostri allenatori stanno facendo un grande lavoro".

    CUTRONE - "Ho tre giocatori con ottime qualità, ma non devono pensare di essere già arrivati. Per un miglioramento individuale, devono lavorare molto sui tempi di gioco in base alla disposizione dei compagni. Patrick spende molte energie in movimenti che potrebbe evitare, un attaccante come lui dovrebbe concentrarsi sulle mosse mirate".

    RIBERY- "Al di là dei sistemi di gioco, che come ho detto sono ormai superati, quando hai un valore aggiunto come lui, non puoi dargli sulle spalle tutta la squadra. Lui è abituato, ma sarebbe interessante vederlo in zone del campo finalizzate alla realizzazione più che alla costruzione offensiva del gioco".

    FUTURO-  "Io alla Fiorentina chiedo solo di poter dimostrare di essere ancora un allenatore di livello, a Barone ho detto scherzando che tra qualche mese saranno loro a chiedermi di rimanere. Ho trovato una dirigenza che sta cercando di creare una famiglia. E’ chiaro che ci possono essere delle divergenze, ma si risolvono in famiglia appunto. Ai ragazzi ho detto che hanno un tifoso come allenatore, conosco benissimo la piazza, che chiede molto ma ti dà tutto. Tornare dopo 5 anni straordinari è difficile, ma sono convinto di poter fare bene”.

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