Fiorentina, Tomovic:| Il serbo con la corazza
Ha finito di conoscere i suoi nuovi compagni nel ritiro di Napoli. Eppure, domenica sera in campo Nenad Tomovic sembrava già essere un veterano. Chiusure tempestive, preciso, attento, nessuna sbavatura e dialogo continuo con Roncaglia e Rodriguez. Del resto, il serbo è abituato alle sfide dure. È cresciuto durante la guerra e ha dovuto farlo in fretta. 'A cinque anni - ha raccontato - ho iniziato ad andare a scuola, ma a sei ha chiuso a causa dei bombardamenti'. A Tomovic insomma non manca la corazza per affrontare impegni di ogni genere. Sacrificarsi in campo, per lui probabilmente è molto più semplice e non a caso riesce a ricoprire parecchi ruoli. In difesa può essere esterno destro in un reparto a quattro o centrale (anche a tre, come due giorni fa a Napoli), ma può essere impiegato pure in un centrocampo a cinque, sia sulla destra che sulla sinistra.
Il suo idolo è Nemanja Vidic, proprio il difensore che nel gennaio del 2006 doveva vestire la maglia viola, prima dell'irruzione del Manchester United. Tomovic è nato a Kraguejevac, la quarta città più grande della nazione, situata sulle rive del fiume Lepenica, e che durante la seconda guerra mondiale fu devastata dai nazisti che fecero strage anche di bambini. La sua famiglia ha lavorato per anni nella fabbrica di auto Zastava (che poi si accordò con la Fiat per produrre e realizzare le Punto): suo padre ingegnere, mamma e fratello addetti al controllo pezzi. Il piccolo Nenad iniziò giocando a basket ma ben presto si indirizzò sul calcio. Prima come portiere, poi su suggerimento di suo padre divenne centrocampista e successivamente difensore.