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  • Florenzi: 'Milan-Roma, non sto a dire bugie. Razzismo? Tutto parte dal rispetto e noi siamo un esempio'

    Florenzi: 'Milan-Roma, non sto a dire bugie. Razzismo? Tutto parte dal rispetto e noi siamo un esempio'

    Il Milan batte la Fiorentina al Franchi nella 30esima giornata di Serie A e blinda il secondo posto. Al termine della gara, il terzino rossonero Alessandro Florenzi è intervenuto a Sky Sport: "Sinceramente: pensare a quello che è stato diventa difficile, pensando a ciò che devi affrontare. Ciò che è stato è stato. Andiamo avanti per la nostra strada e con il nostro gioco che, se è quello fatto stasera, di qualità, di intensità, ci può portare lontano".

    PIOLI - "Per ciò che posso dire io Pioli è veramente una brava persona. Si parla sempre di quanto siano bravi i giocatori o gli allenatori, ma c'è prima l'uomo e poi il professionista. Quando io vedo un allenatore che prima di tutto è una brava persona muoio dentro al campo affinché le cose vadano bene".

    CONTRO LA ROMA IN EUROPA LEAGUE - "So le date perché ho il calendario su ciò che faranno le mie bambine. Non sto qui a dire le bugie, non mi sembra il caso: è una partita che varrà grandi emozioni. La Roma è la mia ex squadra, è la mia squadra del cuore, il loro allenatore nella mia vita è una persona importante, che mi è stato molto vicino nei momenti di sconforto e con cui ho gioito per grandi imprese fatte insieme".

    CASI DI RAZZISMO: C'E' DA RIPULIRE IL LINGUAGGIO IN CAMPO? - "Dico una cosa. Oggi , durante il riscaldamento, ho litigato con un tifoso viola. In un ambiente sano come è Firenze, ha detto talmente cattiverie su di me, sulla mia romanità, sul fatto di essere alto, basso, che non è uguale a essere razzista, perché il razzismo non è la stessa cosa... Noi giocatori abbiamo tutte le telecamere addosso e non portiamo a casa 11 bambini all'ingresso in campo, perché noi siamo di esempio a tutti affinché non ci siano mancanze di rispetto in campo e fuori dal campo. Fare il tifoso è la cosa più bella del mondo, mando a quel paese chi devo mandare, ma non manco mai di rispetto. I tifosi non devono venire a mancare di rispetto a nessuno. E questo, prima di tutto, passa da noi, perché ci guardano. C'è mia figlia che sa l'esultanza di Cristiano Ronaldo, ma non sa chi è Cristiano Ronaldo, perché la fanno a scuola: mi dice 'siuuuuuuuuu'. E siamo un esempio. Parte tutto dal rispetto".

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