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  • Focus Lega Pro, Catanzaro in trionfo, Cozza 'Merito della società, ma...'

    Focus Lega Pro, Catanzaro in trionfo, Cozza 'Merito della società, ma...'

    L’anno calcistico volge al termine e si tirano le somme. Molti Presidenti sono ormai alla ricerca di un progetto serio, guardano con interesse il mercato delle panchine. Bisogna fare una attenta valutazione sulle squadre di Lega Pro che hanno ottenuto prestigiosi successi come la Ternana, lo Spezia, il Perugia e il Catanzaro. Società ben gestite e caratterizzate da un elemento fondamentale:  sono guidate da bravi mister giovani ed emergenti.

    Oggi abbiamo intervistato il tecnico del Catanzaro Calcio Ciccio Cozza. Nato a Cariati nel  1974, inizia a calciare il pallone nelle giovanili della Reggina e poi fa  il salto di qualità al Milan. Considerato una giovane promessa dal decano Fabio Capello, Cozza trascorre una serie di stagioni al Lecce e Vicenza ma le sue grandi doti vengono valorizzate a Reggio Calabria con la storica promozione del 1999 in serie A e una serie di stagioni altalenanti fra serie A e serie B. Diventa una bandiera con la società amaranto portando anche la fascia di capitano e vero uomo leader  dello spogliatoio, Cozza appende le scarpe al chiodo e si getta nella mischia seguendo i passi di Mister Atzori curando il passaggio di giovani dalla primavera alla prima squadra. Fino alla inaspettata ma desiderata chiamata del presidente Cosentino per far rinascere le aquile giallorosse.
     
    Mister una cavalcata vincente, cosa l’ha spinta ad accettar la Lega Pro?
    “Avevo altri due anni di contratto con la Reggina ma il progetto di Cosentino mi ha affascinato. Il Presidente mi ha convinto e non smetterò mai di ringraziarlo per l’opportunità data. Ha puntato su di me e mi ha offerto la possibilità di crescere”.
    Un progetto serio nato nel migliore dei modi.
    “Avevo dato una parola al presidente. Mi aveva promesso che mi avrebbe chiamato se avesse preso una società in mano. Quest’anno abbiamo vinto due campionati  il primo per l’iscrizione ed il secondo sul campo”.
    Il merito della grande cavalcata è tutto suo. Una squadra costruita all’ultimo giorno.
    Partire da zero non è facile. Allestire una squadra velocemente è difficile ma con la perspicacia e la volontà abbiamo ottenuto un grande risultato. Un traguardo raggiunto giorno dopo giorno grazie alla fatica, al sudore, alla voglia di tutti gli elementi di fare bene, al presidente che ci è stato sempre vicino, a tutta la società ed ai tifosi che ci hanno sostenuto  sempre ed in ogni stadio. Ricordo che quest’anno abbiamo raggiunto la promozione sul campo. E’ il primo anno che il Catanzaro vince il campionato battendo ogni record”.
    In Italia si sta invertendo la rotta: molti mister della Lega Pro hanno vinto il campionato e sono giovani come Lei come Mimmo Toscano, Davide Dionigi, qual è il segreto?
    “La voglia di arrivare, di essere protagonisti, di mettere al servizio di una società le proprie competenze e di rischiare, di scendere in campo consapevoli di ciò che si fa durante la settimana. Tutto ciò crescendo in una società solida, motivata e sempre attenta alle esigenze del mercato”.
     Il giovane che promette e può fare il salto di qualità?
    “Secondo me Corso e Squillace potrebbero fare il salto di qualità. Hanno le basi tecniche e la qualità per ambire a squadre di alto livello”.
    Il segreto per portare giocatori affermati come Quadri e Giampà in Legapro?
    “Quadri lo conosco da tanti anni e si adatta maggiormente al mio modulo. Giampà voleva tornare nella sua città e regalare un sogno ai propri tifosi. Incentivare sempre e tutti a dare il massimo è stato il segreto di un gruppo straordinario”.
    Ora viene il bello. Un campionato nuovo, nuove motivazioni, nuovi giocatori?
    “Bisogna valutare tutto con la società allestendo una squadra ancora più forte e competitiva cercando di puntare giovani di valore che ci possano permettere il salto di qualità. Il progetto è serio e vogliamo ottenere il massimo in tre anni. Ogni giocatore sa che non ha il posto fisso garantito in squadra, tutti devono meritarselo e lavorare sodo per scendere in campo la domenica con la determinazione necessaria per i traguardi che la società si è prefissata”.
    Quale emozioni le ha dato vedere il Ceravolo stracolmo di tifosi festanti?  Sa che ha ridato il sorriso ad una tifoseria ormai assente e delusa dagli ultimi anni?
    “L’emozione di domenica è  stata unica. Non ci sono parole ed aggettivi. Vedere una città in festa è per me motivo di orgoglio e grande  felicità. I tifosi non erano più innamorati  del Catanzaro.  Ci siamo conquistati il loro affetto sul campo ogni domenica. Hanno capito che il Presidente vuole fare le cose seriamente e crede al progetto”.
    I rumors di mercato la davano vicino alla Reggina, pensa di rimanere al Catanzaro?
    “Ho tre anni di contratto e intendo rimanere qui. Mi trovo bene con la società, con i tifosi, con la piazza. Sono stimato e voluto bene. Ripeto che Il presidente ha un progetto serio e vuole portare in alto i colori delle aquile giallorosse. Comunque ancora ne ho strada da fare. Il mio percorso è appena iniziato”.
    Se arrivasse una offerta last-minute dalla Serie B quale squadra non rifiuterebbe?
    “La Sampdoria.  Una società serie bene organizzata con degli obiettivi ben precisi  che mi ricorda tanto la coppia Vialli – Mancini. Mi darebbe uno stimolo in più”.
     
    Nello stadio di Palanca, di Mauro, un giovane mister si afferma al primo anno in una panchina molto scottante. Un traguardo storico per il Catanzaro con una promozione meritata e ottenuta sul campo grazie ad una componente fondamentale, un mix importante: società-allenatore-squadra. Il presidente Cosentino ha saputo rischiare ed osare riprendendo una società ormai sull’orlo del fallimento,  formando una squadra negli ultimi giorni e affidando la panchina ad un giovane senza esperienza ma con una voglia da vero gladiatore. Magari ci fossero tanti presidenti che osano anche in serie maggiori. Un progetto serio senza illudere alcuno, senza dare certezze ma con una passione ed un desiderio di dare un sorriso al popolo giallorosso negli ultimi anni umiliato da gestioni fallimentari. Il mister ha portato entusiasmo, ha dimostrato una capacità tecnico-tattica adattando i giocatori al proprio modulo. Ha rigenerato una piazza come quella Catanzarese che merita uno stadio nuovo e palcoscenici maggiori. Ha dato tutto ciò che poteva con il lavoro ed il sacrificio e si è conquistato la fiducia di tutto l’ambiente, tifosi e società. Un giovane mister in gamba che potrà sicuramente essere protagonista in un futuro prossimo. Le basi ci sono e se le premesse sono una promozione al primo colpo….

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