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  • Frosinone, dai “nuovi” Soulé e Brescianini ai fattori Zortea-Valeri: mosse DiFra per la rincorsa salvezza

    Frosinone, dai “nuovi” Soulé e Brescianini ai fattori Zortea-Valeri: mosse DiFra per la rincorsa salvezza

    • Roberto De Luca
    E così, a distanza di novantasette giorni, il Frosinone è tornato a vincere in campionato condannando alla retrocessione aritmetica in Serie B la Salernitana. Un successo fondamentale che si è aggiunto ai quattro pareggi consecutivi giunti nelle ultime partite e che va ad invertire in modo netto un trend da incubo. Finalmente, si può parlare di cupi e lontani ricordi. Ora i giallazzurri sono temporaneamente quartultimi a quota 31 punti (a pari merito con Empoli e Verona che ieri sera ha perso a Roma con la Lazio), a +3 sull’Udinese terzultima, e possono guardare alle difficili sfide che vedranno impegnate le rivali salvezza tra oggi e domani con la consapevolezza tipica di chi sa di aver fatto il proprio dovere.

    SQUADRA - Perché vittoria doveva essere e vittoria è stata. A dirla tutta, pronosticare l’esito del confronto di venerdì non era esercizio complicato. La retorica suggeriva i connotati della classica gara trappola, la realtà ha esplicitato un dato di fatto: la Salernitana non sta aspettando nient’altro che la conclusione definitiva di un’annata horror. Il 3-0 del Benito Stirpe è maturato senza sforzi eccessivi per il Leone, al termine di una prestazione densa di carattere e qualità. L’approccio aggressivo ed i ritmi alti imposti ai granata hanno indirizzato subito l’incontro, con Turati mai costretto a scomodarsi dal turno di pattuglia. Leggermente diverso il discorso per Cerofolini, subentrato in avvio di ripresa e chiamato in causa con maggior frequenza. Furore quanto necessario, presidio totale del campo, efficacia nei contrasti, concretezza, applicazione corale nella fase difensiva e voglia di garantire continuità alle ultime buone prove sciorinate. Un mix di aspetti collettivi che si sono andati a ritagliare un ruolo incisivo, caratterizzando la perentoria affermazione conquistata con tanto di secondo clean sheet di fila (il terzo nelle ultime quattro partite, ndr). Riavvolgendo il nastro a poco più di un mese fa, chi lo avrebbe mai detto? 

    I VOLTI SIMBOLO - Poi, chiaramente, oltre al contesto squadra ci sono i singoli. E pure qui, le note positive non mancano. Matias Soulé segna e il Frosinone vince sarebbe il primo commento scontato da evidenziare. Nell’assioma che tanto fa felici i tifosi giallazzurri, invece, c’è molto altro. A cominciare da questa sua “nuova” posizione che lo vede agire più dentro il campo a legare il gioco ispirando la manovra. Una creativa mezzala multiuso con licenza di riconoscere in autonomia lo spazio da occupare. Talento e visione al potere. Un po’ come Marco Brescianini, a sorpresa confermato attaccante aggiunto nella fase di possesso con Cheddira defilato a sinistra. I suoi continui movimenti in profondità hanno mandato in tilt Fazio e Pirola, sulla falsa riga di quanto era già accaduto a Torino. La firma sul raddoppio è divenuta il giusto premio per un tuttofare che merita elogi a dismisura. Zortea e Valeri completano il quadro di note liete sul piano individuale, al di là della rete o dell’assist fornito. Perché nel fluido 3-5-2 proposto da Di Francesco, l’apporto dei quinti diventa vitale e la loro interpretazione del ruolo sta regalando tanto sotto ogni punto di vista. Puntuali nelle corse all’indietro a beneficio della retroguardia, atteggiamento propositivo nelle transizioni. Volti simbolo di un Frosinone che ci crede. Eccome se ci crede. 

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