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  • Frosinonemania: imparare dallo spirito di Federico

    Frosinonemania: imparare dallo spirito di Federico

    • Alessandro Iacobelli
    Dionisi il guerriero. Sempre, comunque e ovunque. Questo lo spirito da osservare e imitare. Gridare alla sfortuna non può fungere da alibi. Le motivazioni sono la base di tante cose. Al minuto 32 della ripresa il bomber di Rieti entra, prende il cuore e lo getta sul campo. Rincorre tutti, riconquista un pallone indietreggiando fino alla propria metà campo. Fate come lui e avrete ammirazione incondizionata.

    Il Frosinone ha giocato meglio della Spal, ma non certo bene. I ferraresi dovevano approcciare l’impegno esattamente come ci si aspettava. Catenaccio e contropiede? Sì, con orgoglio e consapevolezza. L’incornata di Vicari ha messo a nudo, ancora una volta, le paure dei canarini nelle palle inattive. Imprecare per pali e traverse colpite danneggia solo le coronarie. 

    Il turnover ampio e forzato ha creato ulteriore confusione. L’adattamento di Paganini, nella veste di interno destro, è stata una mossa difficilmente comprensibile. Pinamonti e Ciofani messi erroneamente a confronto con fotocopie fisiche come Cionek, Vicari e Bonifazi. Ciano, unico lampo di genio in questo marasma, escluso dalla formazione titolare. Luce soffusa solo l’ingresso di Sammarco, per l’infortunato Viviani. Il buon Paolo ha strappato un’ampia sufficienza, dopo periodi difficili per malanni e ritardo di condizione. 

    Ci sono ancora stimoli? Troviamoli. Portare avanti i prossimi turni senza obiettivi specifici, ma con la voglia di dare almeno segnali di vita. Vogliamo Dionisi in campo, in panchina e negli spogliatoi. Il suo impegno da divulgare e irradiare al mondo gialloblu.

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