Fuori Banega, dentro Joao Mario: così Pioli cambia l'Inter e batte il Palermo
CON BANEGA - Tuttavia il motivo principale di questa svolta risiede soprattutto nell’interpretazione del ruolo di trequartista operata dai due fantasisti. Mentre Banega si faceva attrarre dal pallone in fase di costruzione, abbassandosi spesso oltre la linea del centrocampo, Joao Mario restava molto più alto, lasciando ai soli Brozovic e Gagliardini il compito di far girare il pallone nella propria metà campo. In questo modo l’Inter guadagnava metri e portava effettivamente un uomo in più a ridosso dell’area avversaria. Ecco un esempio di come Banega si facesse attrarre dal primo passaggio, alla maniera di una mezzala.
Brozovic è sceso ad impostare e, ricevuta palla da Handanovic, anziché aprire su D’Ambrosio come gli suggerisce col braccio Gagliardini, cerca un passaggio più difficile girandosi dall’altra parte. In quella direzione, libero dalla marcatura di Gazzi che stava accorciando sul neoacquisto interista, arriva Banega in soccorso. Grazie all’intuizione del croato, il centrocampo nerazzurro evita in tre passaggi il pressing del Palermo.
Qui sotto, invece, Banega esce dagli spazi angusti della trequarti avversaria per ricevere, stavolta da Gagliardini. Notate Brozovic apertissimo sulla sinistra e la posizione ancora molto bassa dell’argentino. Ottenuto il pallone, Banega farà un cambio di gioco spettacolare per Perisic. Ma dopo? In area chi ci andrà? Soltanto Icardi e Candreva.
Ora vediamo l’unica volta in cui Brozovic, siamo intorno al 50’, riesce a servire Banega tra le linee, rompendo in verticale lo schermo tra Gazzi ed Henrique. Purtroppo l’argentino, avanzando palla al piede non troverà soluzione migliore che sbagliare un appoggio facile su Perisic largo, costringendolo a ritardare il cross. Altra cosa: Banega si fa attrarre talmente dal pallone, che si colloca sempre o quasi sul lato forte (quello dove c’è l’uomo in possesso della sfera, dunque il maggior numero di avversari).
CON JOAO MARIO - Al contrario, Joao Mario preferisce stazionare più lontano dalla palla, sul lato debole. Qui sotto si può apprezzare il suo attendismo, la capacità di andarsi a prendere non il primo passaggio, ma il secondo o il terzo, sul versante di gioco opposto. Conseguenza di questo, il fatto che stia più alto. Come dice van Gaal: “Allontanarsi dal pallone per avvicinarsi al gioco”. Riceverà da Brozovic, naturalmente.
Altro esempio, stavolta da destra verso sinistra. Henrique è troppo stretto, troppo vicino a Gazzi, e Joao Mario si va a mettere dove c’è spazio, ancora sul lato debole. Brozovic lo troverà facilmente, inevitabilmente.
Infine l’azione del gol, al 65’. Dove si trova Joao Mario durante l’avanzata sulla destra di D’Ambrosio? Preventivamente alto e dalla parte opposta, molto vicino ad Icardi. E’ pronto per attaccare l’area. A rimorchio, dietro di lui, Brozovic accompagna. La palla finirà sui piedi di Candreva, sulla fascia destra.
Siamo ormai giunti al momento decisivo. Mentre Candreva ubriaca l’esterno sinistro del Palermo, Henrique è abbastanza puntuale su Brozovic, ma troppo in ritardo sull’inserimento di Joao Mario, che molto prevedibilmente andrà a buttarsi tra Perisic e Icardi. E’ lì che un trequartista deve rompere la linea dei tre difensori avversari. E infatti, secondo voi, il centrale rosanero mollerà Icardi?
In questo fotogramma finale che immortala il 4° assist di Candreva in campionato, su cui si avventerà Joao Mario, Henrique ce l’ha quasi fatta, ma è pigro come solo le mezze ali sanno essere: confida nello stacco dei difensori, nel fisso che c’è in area. Altro dettaglio non da poco: il movimento del portoghese avrebbe liberato Brozovic al limite dell’area, qualora il Palermo avesse respinto il pallone con un colpo di testa o una uscita del portiere. Ma così non è stato.