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  • Genoa: Destro, la rinascita del bomber in cui nessuno credeva più

    Genoa: Destro, la rinascita del bomber in cui nessuno credeva più

    • Marco Tripodi
    Sei gol nelle ultime sei gare disputate, sette in totale dall'inizio del campionato. 

    Dopo troppe stagioni anonime Mattia Destro è riuscito finalmente ad essere quel bomber implacabile che prometteva di essere all'alba di una carriera vissuta fin qui con tante delusioni e poche soddisfazioni. 

    La sua seconda avventura al Genoa, dopo quella peraltro tutt'altro che felice di 10 anni fa, sembrava la classica ultima spiaggia per un giocatore che all'inizio del torneo in corso portava sulle proprie spalle il peso di un digiuno da gol lungo 500 interminabili giorni. L'occasione estrema per rilanciarsi prima che anche la carta d'identità, ormai prossima al traguardo dei 30 anni, lo introducesse verso quel malinconico viale popolato più dai ricordi che dalle prospettive. Almeno a livello agonistico.

    Mollato da tutti, senza un contratto, proprio nel mezzo di quella che per ogni sportivo è l'età della piena maturità. I migliori anni della sua vita calcistica Mattia sembrava averli ormai buttati. Nessuno sembrava più credere in questo centravanti carico di chili e di rimpianti.  Ma testardo come un mulo, lui non voleva arrendersi alle tante voci che lo definivano ormai un ex calciatore. Destro sapeva che la vera forza l'aveva dentro di sé e confidava di potersi rialzare per tornare a ruggire. Come troppe poche volte aveva fatto in passato. Una convinzione talmente profonda da indurre Enrico Preziosi a concedergli un'ultimissima opportunità. Non un semplice contratto per arricchire ulteriormente il proprio conto corrente, come molti malignamente ipotizzavano, ma l'estrema occasione per togliersi di dosso quel pesantissimo capotto fatto di etichette e pregiudizi che lui stesso avevo contribuito a forgiare. 

    Ora che gli anni di vacche magre sembrano alle spalle Mattia è tornato a sorridere e con lui sorridono tutti coloro che lo bersagliavano ad ogni pallone toccato. La missione di Destro tuttavia non è ancora finita. La sua sfida personale è solo all'inizio. Anche perché, come fuoco che cova sotto la cenere, le voci dei criticoni sono pronte a riprendere fiato. Ma Mattia, che non è più il ragazzone svogliato di un tempo, questa lezione l'ha imparato a memoria e oggi non ha alcuna voglia di tornare a farle parlare. 

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