Genoamania: un piccolo passo per la classifica, un grande passo per il Genoa

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Ci sono pareggi che valgono più delle vittorie. Non tanto, o non solo, per l’avversario a cui li imponi, ma per il modo in cui li ottieni.In questa speciale categoria rientra senza alcun dubbio lo 0-0 incassato ieri dal Genoa, tornato a casa dalla trasferta di Bergamo con in tasca un pareggio il cui valore è ben più alto del punticino aggiunto alla sua classifica.
E già perché l’aver inceppato quella macchina da gol chiamata Atalanta, una squadra capace dell’ultimo mese di viaggiare alla media di oltre tre reti a gara, rifilando goleade a ripetizione ad avversari di ogni livello, non è l’unica notizia clamorosa arrivata dal Gewiss Stadium. L’indicazione più importante sta nel fatto che il Grifone non ha interpretato la sfida come la classica partita da barricate e palle lunghe ma è sceso in campo determinato addirittura ad inseguire l’intera posta in palio. I rossoblù hanno infatti affrontato la trasferta in terra lombarda convinti di andarsela a giocare a viso aperto, dimostrando come era già accaduto mercoledì allo Juventus Stadium di non patire più timori reverenziali nei confronti di nessuno. Neppure dei nove volte campioni d’Italia o del mai dimenticato padre nobile Gian Piero Gasperini e della sua splendida Dea.
Un atteggiamento per certi versi già visto dieci giorni fa nella trasferta in casa del Sassuolo.
Ma se in quel frangente Criscito e compagni peccarono di troppa presunzione, incassando la sconfitta proprio mentre inseguivano la vittoria, ieri l’esperienza di Reggio Emilia è servita loro per non ripetere il medesimo errore. Dopo aver provato a pungere gli avversari per almeno un’ora, i rossoblù hanno compreso che era meglio accontentarsi del pareggio e portarsi via da Bergamo un bel carico di autostima.
Lo 0-0 con l’Atalanta è dunque un premio equo per quanto dimostrato sul rettangolo verde dalle due formazioni. Un premio che, comprensibilmente, fa sorridere più la sponda rossoblù che quella nerazzurra. E non soltanto perché il punticino va meglio a chi insegue la salvezza che a chi anela all’Europa. Il pari di ieri conferma le indicazioni emerse nelle ultime sei gare del Grifone. Con Davide Ballardini il Genoa è risorto e lo è prima di tutto nella mentalità e nella consapevolezza di se stesso. Un traguardo fondamentale per qualsiasi tecnico e, a ben vedere, più importante del pur prestigioso pareggio strappato in casa del Gasp.
Tutto molto condivisibile, ma nessuno riesce nell’impresa di spiegarmi come sia possibile che un terzo portiere di una squadra sull’or lo della serie B abbia la disponibilità economica da permettersi una fuoriserie da trecentomila euro . Un neurochirurgo , un infermiere del pronto soccorso, un caposala di camera operatoria , quanto dovrebbe guadagnare ?
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