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  • Genoa, il congedo di Sheva alla squadra: 'Salvatevi per la gente del Ferraris'

    Genoa, il congedo di Sheva alla squadra: 'Salvatevi per la gente del Ferraris'

    • Marco Tripodi
    Ci sono mille modi di congedarsi da un ambiente che ti ha appena cacciato. Andriy Shevchenko, nell'andarsene dal Genoa, ha scelto quello più signorile. Un commiato che riverbera fuori dal campo quella classe mostrata per anni sul rettangolo verde e che fa a cazzotti con il mondo rude che lo circonda.

    L'ultimo discorso del tecnico ucraino alla sua ormai ex squadra è qualcosa di insolito. Un breve monologo, privo di acrimonia e risentimenti che pure sarebbero stati legittimi in un simile contesto, e densi, al contrario, di educazione e sincerità: "Prima di lasciarvi vi dico una cosa importante sulla maglia che indossate - sono state le ultime parole di Sheva pronunciate allo spogliatoio rossoblù e raccolte da Repubblica - Io sono un allenatore giovane, ma qualcosa nel calcio ho fatto e nella mia carriera ho visto da dentro tantissimi stadi, in tutte le parti del mondo. Però uno stadio come Marassi non l'avevo mai vissuto prima: è straordinario, perché sono straordinari i tifosi del Genoa. Dovete cercare di salvare la Serie A per loro, per questi incredibili ragazzi che creano ogni volta un'incredibile atmosfera e che in mezzo alle difficoltà non ci hanno mai abbandonato".

    Non meno sentite e sincere sono poi state le parole utilizzate dall'ex centravanti per analizzare i 66 giorni trascorsi in rossoblù: "In questi due mesi, col mio staff, abbiamo dato tutto quello che potevamo. L'essenziale nella vita è potersi guardare allo specchio la sera e io so di poterlo fare".

    Se è vero che ogni giorno c'è una lezione da imparare, Sheva oggi ci ha insegnato cosa significa essere un signore.

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