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  • Genoa, Lapadula: 'Già un anno fa ero ad un passo dai rossoblù poi...'

    Genoa, Lapadula: 'Già un anno fa ero ad un passo dai rossoblù poi...'

    • Marco Tripodi
    Adesso che Giovanni Simeone ha salutato la Liguria per trasferirsi a Firenze, il peso dell'attacco del Genoa sarà tutto sulle spalle di Gianluca Lapadula, il vero colpo del mercato estivo rossoblù.

    Molto vicino ai rossoblu già un anno fa, l'attaccante italo-peruviano ha spiegato come questa volta non abbia avuto dubbi nello scegliere la sua nuova destinazione"Il Genoa era nel mio destino - ha spiegato Lapadula al sito ufficiale del Genoa - è una questione di pelle. Non lo so spiegare del tutto, ma è così. Un’estate fa ero stato a un passo, ricordo tutto. Il presidente e il mister mi avevano espresso la loro stima. Il futuro poi aveva preso un’altra direzione. Stavolta ho scelto di venire a Genova, avevo pure altre offerte. In tempi non sospetti avevo detto al procuratore, Libertazzi, che questa era la piazza giusta per me. Per tutta una serie di motivi. I genoani, è risaputo, apprezzano i giocatori che danno tutto. Un po’ mi rivedo in questa caratteristica. Spero di riuscire a dimostrarlo”.

    Dopo un lungo periodo riabilitativo, l'ex centravanti del Milan è tornato solo ieri ad allenarsi con il resto dei compagni: “Sto eseguendo da giorni lavori di tipo aerobico - ha proseguito Lapadula - con potenziamento muscolare di carattere generale. Stare con i compagni mi ha cambiato l’umore. Poi arriverà la fase di adattamento. Muoio dalla voglia di giocare a Marassi: in Tim Cup ho fatto il tifo in tribuna, mi sono goduto l’atmosfera. Penso di potermi trovare bene negli schemi. Nella stagione di Pescara il modulo era lo stesso”.

    L'ex capocannoniere di Serie B parla poi anche dei suoi nuovi compagni di squadra e dello staff sanitario chegli è stato vicino in queste prime settimane di Genoa: “Tanti ragazzi li conoscevo già. Bertolacci, Perin, Migliore, Biraschi, Galabinov, Izzo e così via. Un lungo elenco. Un altro dei motivi è che sapevo di trovare un gruppo sano, giocatori seri, cultura del lavoro. Sono stati tutti carini. Un grazie, sentito e doveroso, lo rivolgo a chi mi ha aiutato e lo sta facendo. I dottori Gatto e Stellatelli, il prof. Barbero. I fisioterapisti del Riattiva e del Grifone. Ho riscontrato una dedizione eccezionale”. 

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