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  • Genoa, Marassi metà fortino e metà tabù

    Genoa, Marassi metà fortino e metà tabù

    • Marco Tripodi
    Due impegni ravvicinati per definire il proprio futuro. Due scontri diretti, da disputarsi entrambi tra le mura amiche del Luigi Ferraris, per mettere la parola fine sulla corsa alla salvezza. 

    Le gare contro Benevento e Spezia, in programma a Marassi tra mercoledì e sabato, scriveranno parole importanti riguardo al destino del Genoa. In caso di bottino pieno la salvezza sarà praticamente certificata per la prima volta con ampio anticipo dai tempi dell'epoca Gasperini. In caso di doppio flop, invece, bisognerà ancora una volta lottare e trepidare fino all'ultimo. 



    In questo doppio scontro il Grifone avrà dalla sua un prezioso alleato, quel Ferraris che seppure privato della spinta emotiva data dal pubblico garantirà comunque ai rossoblù una confidenza con il prato di casa sottolineata anche dai numeri. Dal ritorno di Davide Ballardini sulla sua panchina, infatti, il Genoa non ha mai perso una gara interna, collezionando tre vittorie e cinque pareggi in otto uscite. L'ultima volta che Criscito e compagni sono rientrati negli spogliatoi che meglio conoscono con la testa bassa risale al tramonto della gestione Maran, poco più di un girone fa contro la Juventus. 

    Da allora è iniziata una striscia positiva allungata ulteriormente dal 2-2 dell'andata contro il Milan, nella penultima presenza del tecnico trentino in rossoblù. Una sequenza che di recente è stata però un po' offuscata, visto che la vittoria a Marassi manca ormai da due mesi e mezzo, dal 2-1 al Napoli griffato ad inizio febbraio dalla doppietta di Goran Pandev. Poi sono arrivati ben quattro pareggi in serie, gli ultimi tre dei quali tutti per 1-1, contro Verona, Sampdoria, Udinese e Fiorentina.

     

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