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  • Genoa, nel buio generale la speranza si chiama Caicedo

    Genoa, nel buio generale la speranza si chiama Caicedo

    • Marco Tripodi
    Penultima in classifica, con una vittoria che manca da oltre un mese e mezzo, un calendario che si preannuncia in salita e un gioco che continua a latitare, la situazione del Genoa non potrebbe essere più fosca.
    Eppure anche nel buio più totale che avvolge il rossoblù per Davide Ballardini c'è almeno una speranza, che porta il nome di Felipe Caicedo.

    PRIMI GRAFFI - Arrivato a Pegli a fine agosto ma subito infortunatosi alla prima amichevole, il panterone sudamericano ha dovuto attendere fino a metà ottobre prima di esordire con la sua nuova maglia. Un periodo che ai tifosi del Grifone è parso interminabile e le prime prestazioni dell'ex Lazio ha spiegato il perché. Pur essendo stato fin qui impiegato sempre a mezzo servizio, a secondo tempo inoltrato, Caicedo nei tre spezzoni di gara finora giocati è riuscito sempre a lasciare il segno. Nella partita del debutto, contro il Sassuolo, ha contribuito alla rimonta dallo 0-2 al pareggio conquistando con caparbietà l'angolo da cui è scaturita la rete di Vasquez. Nel successivo impegno con il Torino il Genoa è tornato a casa a mani vuote, ma lui ha se non altro potuto esultare per il primo gol in rossoblù. Infine l'altro ieri sera a Spezia si è procurato il rigore che ha evitato la sconfitta nel derby ligure. Tre gare, tre zampate. 

    IN RIPRESA - Per ora, come ha sottolineato anche Ballardini nel post-gara del Picco, l'autonomia di Caicedo dopo il lungo stop è al 30%. D'altronde un colosso come lui ha bisogno di tempo per riprendere la giusta condizione. Ma la sua freccia è puntata nettamente verso l'alto e può far brillare una piccola fiammella di speranza negli occhi dei depressi tifosi del Grifone.

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