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  • Genoamania: cerchiamo di essere ottimisti. Malgrado tutto...

    Genoamania: cerchiamo di essere ottimisti. Malgrado tutto...

    • Marco Tripodi
    Natale si avvicina. E con esso arriva il tempo di essere più buoni, generosi e pieni di speranza. E allora proviamoci a scorgere un po’ di rosa nel nerissimo momento del Genoa. Anche se riuscirci comporta uno sforzo enorme. Soprattutto gettando un occhio alla classifica e un altro al campo, dove si fatica ad intravedere un’idea di gioco degna di tal nome.
     
    SEGNI DI VITA - Eppure, pur con tutti i limiti e le eccezioni del caso, ieri contro la Juve e in parte anche una settimana fa contro la Fiorentina qualche segnale di vita da quella landa desolata che è l'universo rossoblù pare essere arrivato. I numeri erano e restano impietosi. Anzi se possibile peggiorano di settimana in settimana. Penultimo posto in classifica, peggior attacco del torneo, una difesa che viaggia alla media di due gol subiti a gara e una vittoria che manca dall’ultimo giorno d’estate. Un ritratto impietoso, difficile da abbellire. Ma, come detto all’inizio, l’atmosfera natalizia può darci una mano nel tentativo di compiere questo sforzo.
     
    L'AUTOBUS NON BASTA - Contro una Juve non proprio irresistibile, ma che cinque giorni fa aveva pur sempre triturato a domicilio l’ex squadra più forte del mondo, il Grifone ha fatto l’unica cosa che poteva: piazzare il pullman davanti a Perin e sperare in qualche miracolo dei due eremiti là davanti. Una tattica assolutamente arrendevole che per quasi 80’ ha dato i frutti sperati, prima che un paio di amnesie difensive spianassero la strada a Madama. Fino ad allora però il Genoa ha mostrato di avere quel carattere e quella voglia di lottare che non sempre ha avuto nelle settimane passate. Come dimostra il pareggio raggiunto da Sturaro e mantenuto per il quarto d'ora successivo.
     
    SPERANZE - Piccoli lampi nell'immensa notte rossoblù. Frammenti di speranza che fanno intravedere un vago bagliore di luce in fondo ad un tunnel che appare senza via di uscita. Forse è solo un’illusione eppure questa squadra qualche valore dimostra di averlo. Come la prontezza di Bani, la mordacità di Pellegrini, la grinta di Sturaro, la voglia di sacrificarsi di Scamacca. Valori ad oggi soltanto individuali che per rendere al meglio devono al più presto essere inseriti in un contesto collettivo che li sappia amplificare mettendoli al servizio della causa comune. Punti fermi attorno ai quali riplasmare una squadra che al momento non esiste. Se ciò si riuscirà a fare il Genoa non avrà problemi a raggiungere l’ennesima salvezza recuperando, magari con un po’ di fatica, il terreno perso finora. In caso contrario prepariamoci a ribassare i capoluoghi del calcio di provincia.
     

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