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  • Genoamania: Coda è l'uomo che mancava

    Genoamania: Coda è l'uomo che mancava

    • Marco Tripodi
    E’ un Genoa che fa ben sperare, se non addirittura sognare, quello che inaugura la nuova stagione strapazzando il Benevento.
     
    Il 3-2 rifilato in Coppa ai sanniti è un risultato bugiardo, almeno nelle dimensioni, che non testimonia affatto la supremazia schiacciante e costante esercitata dai ragazzi di Blessin su una delle possibili co-inquiline dei piani alti della prossima Serie B. Solo un eccesso di imprecisione sotto rete e qualche distrazione di troppo in difesa hanno infatti impedito al Grifone di concludere la serata con una legittima goleada. Pecche evitabili, quelle evidenziate dai rossoblù, che hanno fatto giustamente arrabbiare Blessin. Ma errori assolutamente rimediabili, sui quali lavorare già in vista del debutto in campionato di domenica a Venezia. Anche perché gli aspetti positivi restano di gran lunga superiori.
     
    CHE IMPATTO! - Tra questi ultimi spicca la prova maiuscola di Massimo Coda, il giocatore che da troppo tempo mancava a questa squadra. Se il 33enne di Cava de’ Tirreni voleva presentarsi bene al suo nuovo pubblico, probabilmente non avrebbe potuto fare meglio. Lo smoking sfoggiato per l’occasione dal bi-capocannoniere della cadetteria è un’opera di altissima sartoria. E’ lui l’uomo copertina della prima stagionale. I due assist confezionati per Gudmundsson testimoniano molto più del gol sfiorato in almeno un paio di circostanze prima di essere centrato nella ripresa il valore di un giocatore che sa davvero come si spostano gli equilibri di una squadra e di un incontro. D’altra parte non si segnano 101 gol in B per caso. Come detto, però, l’importanza di Coda va ben aldilà del micidiale istinto da goleador di razza. Il nuovo numero 9 rossoblù sembra essere il riferimento offensivo ideale per il gioco di Blessin. Un centravanti possente ma rapido, letale sotto porta ma anche in grado di mettersi al servizio del collettivo. Insomma tutto ciò che è mancato la passata stagione.
     
    QUANTI SORRISI - Oltre al nuovo idolo della Nord, indicazioni positive e incoraggianti sono giunte ovviamente anche da Gudmundsson, doppiamente letale sotto rete, da Portanova, sempre nel vivo del gioco e spesso insidioso, e da Yeboah, entrato a giochi ormai chiusi ma voglioso di dimostrare di poter essere utile alla causa. A questi si aggiunge un impianto di gioco propositivo e ricercato, che promette di far divertire parecchio non solo i tifosi rossoblù. A cinque giorni dal debutto in campionato, dunque i motivi per sorridere a Blessin non mancano. Considerando anche che dal mercato arriveranno sicuramente altre notizie confortanti per lui. Il vero rischio, in questi casi, è quello di farsi prendere dall’eccessiva euforia, pensando che ad attendere il Grifone ci sia una salutare passeggiata che conduce alla Serie A. Così non sarà. E per fortuna il tecnico sembra essere il primo a saperlo. Perché va bene sperare e anche sognare. Ma senza mai perdere il contatto dalla realtà. Anche se con un Coda così non è semplicissimo riuscirci...
     

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