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  • Genoamania: la vera rivoluzione americana

    Genoamania: la vera rivoluzione americana

    • Marco Tripodi
    Promessa mantenuta. La tanto ventilata rivoluzione di gennaio, annunciata fin da novembre dai quadrumviri della 777 Partners ha trovato effettiva realizzazione in una campagna acquisti/cessioni che ha visto il Genoa movimentare ben 21 giocatori in 29 giorni di trattative.

    DISCONTINUITA' - I dodici addii e i nove volti nuovi arrivati a Pegli nell'ultimo mese non sono certo una novità per un club abituato a cambiare i propri connotati ad ogni sessione di mercato. Rispetto al passato tuttavia quello numerico appare forse l'unico punto di contatto. Sotto ogni altro aspetto, infatti, le differenze sono radicali. A cominciare dall'età media degli acquisti. Il primo dato che salta all'occhio analizzando il mercato è l'opera di svecchiamento dell'organico compiuta lungo il binario acquisti-giovani cessioni-vecchi. Se nell'era Preziosi la normalità era rintracciare giocatori Over 30, magari con un fulgido passato alle loro spalle, oggi gli americani hanno preferito puntare su una schiera di giovani di belle speranze, la cui carriera è ancora tutta da scrivere. Un plotone di Under 25 per i quali bisognerà attendere il verdetto del campo prima di poter dare un giudizio. Anche perché quasi tutti sono alla prima esperienza con il nostro calcio.

    ILLUSTRI SCONOSCIUTI - E proprio quest'ultimo è il secondo dato di discontinuità rispetto alla precedente gestione societaria. I mercati invernali di Preziosi si basavano sull'usato sicuro. Su giocatori che avevano alle spalle mille battaglie e che sapevano come condurre la nave nei tormentati mari dei bassifondi. Il rovescio della medaglia era però un orizzonte temporale che non superava il semestre. Spesso questi giocatori arrivavano infatti in prestito oppure se rimanevano esaurivano presto la propria iniziale carica propulsiva. L'esatto contrario di ciò che si spera facciano ora Amiri e compagni. Giovanotti di belle prospettive su cui costruire il Grifone di domani. Indipendentemente da quello che sarà il campionato che lo vedrà protagonista tra pochi mesi.

    ACQUISTI VERI - Il terzo e forse ultimo carattere distintivo del nuovo Genoa sta nella natura degli acquisti. Dopo anni di calciatori presi in prestito dalle grandi o racimolati nel mercato dei parametri zero, nelle stanze di Villa Rostan è tornata a riecheggiare un'espressione che sembrava ormai scomparsa dal dizionario rossoblù: A titolo definitivo! Non a caso dopo la Juve, il Grifone è il club che ha speso di più in questo mercato, investendo oltre 20 milioni di euro. Cifra che peraltro potrebbe addirittura crescere, per esempio se si procederà al riscatto di Amiri. Il nuovo Genoa a Stelle e Strisce dimostra quindi di non volersi più accontentare degli scarti altrui, a costo di rintracciare i rinforzi in piazze semisconosciute.

    Senza voler dar voti o giudizi che lasciano il tempo che trovano, una cosa la si può affermare con certezza: questo mercato è la dimostrazione che al nuovo Genoa il coraggio e la voglia di investire non mancano. Così come non manca la consapevolezza che un'eventuale retrocessione non sarebbe un dramma ma soltanto un nuovo punto di partenza. Un aspetto che la maggioranza dei tifosi sembra aver compreso e condiviso. E questa se vogliamo è la vera rivoluzione americana.

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