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    Genoamania: lo Zio e il nipotino, il Grifone ha già le basi del suo futuro

    Genoamania: lo Zio e il nipotino, il Grifone ha già le basi del suo futuro

    • Marco Tripodi
    Lo zio e il suo nipotino. Se Cagliari-Genoa fosse stato un film il titolo probabilmente sarebbe stato questo. Già, perché benché la firma in calce all’inutile sfida andata in scena ieri sera in Sardegna l'abbia messa Eldor Shomurodov, è innegabile che i protagonisti principali siano stati altri due: Davide Ballardini, per tutti a Pegli quasi un parente stretto, e Yayah Kallon, il più piccolo della compagnia. E così anche da una partita all’apparenza senza importanza sono arrivate indicazioni preziose. Soprattutto per il futuro.
     
    Dall’ultimo giorno di scuola, malgrado il comprensibile clima di festa che regnava alla Sardegna Arena, il Grifone torna con una certezza e una scoperta. La prima è rappresentata dal suo tecnico che, anche a giochi ormai chiusi e con una formazione stravolta, non ha perso la sua naturale propensione ad ottenere risultati che ingentiliscono una classifica finale mai così bella da oltre mezzo decennio. Un aspetto tutt'altro che marginale, specialmente per chi deve ancora convincere il padrone di casa che le belle cose fatte fin qui possono essere ripetute.
     
    La scoperta è invece Yayah Kallon, l’uomo della settimana in casa Genoa. Nei giorni scorsi il giovane attaccante ivoriano è passato dall’essere una semi-sconosciuta promessa del pallone al protagonista di articoli e approfondimenti da parte di tutte le testate italiane e non solo. Raramente si è parlato così tanto di un ragazzo che il calcio dei grandi l’aveva finora visto soltanto in tv. Con la sfrontatezza e la leggerezza dei suoi 20 anni, Kallon si è però messo alle spalle il peso di aspettative enormi riportando l’attenzione collettiva non più sulla sua incredibile storia personale ma solo sulle sue qualità agonistiche. Che non sono per nulla banali. Per lui la strada è ovviamente soltanto all'inizio e, come si dice spesso, le difficoltà sono ancora tutte da venire. Ma le doti fisiche e mentali non sembrano mancargli, il che rappresenta un ottimo punto di partenza. Per sapere se le rose intraviste ieri sbocceranno negli splendidi fiori che promettono di essere non resta che aspettare qualche mese.    

    Nel frattempo il Genoa, che nel far crescere i giovani non è secondo a nessuno, si coccola l’ultimo figlio del proprio vivaio, nell’auspicio che da lui possa ripartire il Grifone di domani. Magari affidandolo alle cure di quel saggio zio che dopo aver riscritto per l’ennesima volta un copione di squadra che sembrava già segnato ha saputo dare un lieto fine anche all’incredibile storia del suo nipotino più piccolo. 
     

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