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  • Genoamania: nati per soffrire

    Genoamania: nati per soffrire

    • Marco Tripodi
    Sembrava una stagione diversa. Una stagione che, in mezzo a tante preoccupazioni contingenti, potesse regalare un minimo di serenità ai tifosi rossoblù. Almeno nella sua parte conclusiva. E invece ancora una volta il genoano si ritrova al tramonto del campionato a dover fare i conti con calcolatrici, calendari e amuleti di vario genere.

    S(VAR)IONI - E già perché malgrado una rincorsa pazzesca, iniziata proprio a ridosso del Natale, a 270 minuti dalla fine del torneo il Grifone è ancora lì che annaspa tra le sabbie mobili di una classifica che si pensava e si sperava non dovesse essere più un pensiero. Contro il Sassuolo invece si è buttata alla ortiche l'ennesima occasione per chiudere in anticipo i conti con la pratica salvezza. Alle lacune di una squadra incapace di fare trentuno dopo essere arrivata fino a trenta, questa volta si sono aggiunte la complicità della sfortuna (vedi traversa di Goldaniga) ed svarioni grossolani, come il retropassaggio sciagurato di Masiello o l'inspiegabile annullamento del gol del pareggio di Zajc. Un episodio quest'ultimo che fa arrabbiare parecchio soprattutto perché non si comprendono i motivi che hanno portato Mariani a ritornare sui propri passi. Dopo aver visto da vicino e giudicato del tutto regolare il contrasto a centrocampo tra Destro e Locatelli, il direttore di gara ha cambiato idea di fronte ad un monitor. Una decisione che si fa fatica a comprendere, anche vedendo e rivendendo più volte un contatto minimo che tutto appare fuorché falloso.

    NIENTE DISTRAZIONI - Ma aggrapparsi agli episodi non è soltanto sbagliato, può diventare addirittura controproducente. Ciò su cui devono concentrarsi i rossoblù ora è la prossima partita, quella che li attende mercoledì sera in casa di un Bologna ormai privo di stimolo. Al Dall'Ara servirà però scendere in campo con una determinazione diversa rispetto a quella mostrata nelle ultime due sfide. In Emilia servirà ritrovare il Genoa visto contro lo Spezia. Una squadra convinta di vincere ma allo stesso tempo capace di non farsi prendere dalla frenesia del risultato.

    Se ciò avverrà si potrà se non altro dare un finale anticipato ad un copione visto e rivisto con sconsolante puntualità nelle ultime cinque stagioni. E consentire al tifoso genoano di guardare le ultime due gare con quella serenità che non sembra trovarsi troppo a suo agio dalle parti di Pegli.
     

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