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  • Genoamania: per il bel gioco ripassare. Ma il vero problema è un altro

    Genoamania: per il bel gioco ripassare. Ma il vero problema è un altro

    • Marco Tripodi
    Lo si era detto alla vigilia, parafrasando il contestabile motto della Juventus. Contro il Modena, per il Genoa, contava solo una cosa: vincere. E vittoria è stata. Seppur soffrendo oltre il lecito. Esperienza peraltro nient'affatto inedita, ma al contrario comune a tutte le altre uscite stagionali del Grifone.
     
    Ancora una volta i rossoblù non hanno incantato ma soprattutto non hanno saputo sfruttare al meglio tutte le buone occasioni capitateli per chiudere anzitempo una pratica che i canarini, provando a replicare il copione portato in scena a Marassi due settimane fa dai corregionali del Parma, hanno rischiato seriamente di riaprire nel finale. Non tutti i romanzi dalla trama simile hanno tuttavia il medesimo epilogo. E ieri per il Genoa la variazione sul tema è stata provvidenziale, rendendo finalmente concreto l’appuntamento con i primi tre punti interni del campionato. Aspetto, come detto in premessa, imprescindibile della sfida col Modena.
     
    Arrivare alla prima pausa stagionale ritrovando il sorriso dopo i malumori delle ultime uscite era troppo importante per soffermarsi sulla modalità con cui lo si è ottenuto. Il fine, ancora una volta, ha giustificato i mezzi con cui lo si è raggiunto. Seppur le critiche non mancheranno, per i prossimi quindici giorni Alexander Blessin potrà lavorare con maggior serenità rispetto a quanto fatto in quelli precedenti, concentrandosi magari sul miglioramento della condizione atletica di molti suoi uomini e sui meccanismi collettivi di una macchina ancora in pieno rodaggio.
     
    Tanti si aspettano che la sosta possa servire per dare una sterzata anche estetica ad un gioco a tratti soporifero e inconcludente, vero marchio di fabbrica di quest’inizio di stagione. Un aspetto certamente rilevante che tuttavia rischia di mettere in ombra il vero problema del Genoa. Ciò che manca alla truppa di Blessin non è tanto la fluidità di una manovra effettivamente un po’ troppo macchinosa, quanto la capacità di chiudere le gare dando il colpo di grazia all'avversario al momento opportuno. Un elemento che emerge in maniera nitida se si analizza l’andamento delle sfide di cui sono stati protagonisti i rossoblù, mai in grado fin qui di andare anche solo momentaneamente oltre il minimo vantaggio. Un’incapacità di archiviare le partite che è costata cara contro il già citato Parma e che ha rischiato seriamente di ripetersi ieri e prima ancora nelle vittoriose trasferte di Venezia e Pisa.
     
    Al di là dei fronzoli e dell’estetica, ciò di cui necessita il Genoa sono principalmente cinismo e cattiveria agonistica. Solo con essi arriveranno i risultati e si potrà fare a meno anche del bel gioco. Che certo piace a tutti ma che se non è accompagnato dalle vittorie, alla fine, non accontenta nessuno.
     

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