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  • Gigi Riva fa la terza dose di vaccino e viene attaccato dai no Vax: la reazione

    Gigi Riva fa la terza dose di vaccino e viene attaccato dai no Vax: la reazione

    • Claudia Garavini
      Claudia Garavini
    Da poco compiuto 77 anni, miglior marcatore di tutti i tempi della Nazionale italiana, nel 1970 fece la storia del Cagliari trascinando i sardi all'unico Scudetto vinto e diventandone poi leggenda per non averne mai lasciato i colori per l'intera carriera: stiamo parlando di Gigi Riva.

    Fino a pochi anni fa ricopriva la carica di team manager dell'Italia, ruolo che tenne per oltre 20 anni e poi lasciato per qualche acciacco dovuto all'età. Oggi Riva si è ritirato nella sua amata Sardegna, dalla quale manda un messaggio senza giri di parole a chi ancora si ostina a negare la pericolosità, o peggio ancora l’esistenza, del Covid.

    E lo stesso Riva, qualche settimana fa, non ci pensò neanche a rifiutare la terza dose di vaccino, fatta subito dopo la richiesta telefonica.

    Sui social c’è stato tanto affetto nei suoi confronti. Ma non sono mancate le critiche dei soliti no vax. Su calciocasteddu.it una persona, naturalmente anonima, ha scritto: «Un altro venduto... o un altro manipolato. Meglio pensare la seconda, trattandosi di Riva».

    C’è chi dice che «la punturina non serve a niente». Il più moderato: «Sarà il pensiero di Gigi, grandissima persona, ma non è legge per fortuna».

    Sotto i numerosi attacchi da parte dei no vax, l’ex calciatore evidenzia la sua indipendenza e indifferenza da queste persone, la poca stima il disaccordo nel manifestare creando il caos, picchiandosi, soprattutto dopo un anno e mezzo di crisi mondiale e numerose morti dovute alla pandemia.

    Ai giornali Riva racconta l'esperienza del Covid vissuta dalla persona che lo assiste, costretta al ricovero ospedaliero dalla severità dei sintomi. La badante si chiama Zoia, è ucraina e vive con lui, ha preso il Covid ed è stata in ospedale una ventina di giorni. Tornata a casa dopo un mese, ma ora sta bene.

    Il fatto non colpì l’ex capitano, l’unica limitazione che accusa è la mobilità, la quale oggi è ridotta. Esce poco di casa, la sua ginnastica sta nell’andare sul balcone, magari esce con i figli ogni tanto, ma le camminate di un tempo le ha dimenticate. 
     

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