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  • Gigi Simoni a CM: 'Inter, fine di un ciclo; serve un bagno di umiltà per i giocatori'

    Gigi Simoni a CM: 'Inter, fine di un ciclo; serve un bagno di umiltà per i giocatori'

    • Salvatore Siviero

    Dagli anni ’70, quando Gigi Simoni ha cominciato ad allenare al Genoa, il calcio è cambiato tantissimo. A giudicare dall’enorme lista di grandi club che ha vissuto, il suo personalissimo libretto degli appunti è sempre stato aggiornato al punto da renderlo capace di gestire pressione e risultati in piazze come Roma, Milano e Napoli. Dopo l’esperienza alla Lucchese nel 2006, l’esperto Simoni sceglie di sedersi dietro una scrivania. Poi però arriva il progetto Gubbio e lui, da navigato uomo di calcio, accetta la sfida. Calciomercato.com parla in esclusiva con lui di Gubbio, serie B e anche di Scudetto...

    Mister Simoni, in tanti anni di carriera ne avrà viste di tutti i colori. Quanto è cambiato il calcio negli ultimi anni?

    "Il  calcio è cambiato parecchio, così come cambia la vita, gli usi, le abitudini. Oggi il gioco è sempre più veloce e questo a discapito della tecnica, poiché più sono veloci le giocate, meno sono precise. Per questo non mi stancherò mai di ripetere quanto fosse veloce e tecnico al tempo stesso un fuoriclasse come Ronaldo".

    Dopo tanti anni a sfidare i campioni in Italia e in Europa, ha scelto l’avventura Gubbio. Cosa rappresenta per lei la squadra di mister Pecchia?
    "A Gubbio sono venuto  due anni e mezzo fa per fare un favore ad alcuni amici come il direttore sportivo Stefano Giamarioli e il presidente Marco Fioriti. Sono due stagioni che ci siamo divertiti molto perché abbiamo vinto due campionati. Adesso ci stiamo divertendo un po' meno perché abbiamo avuto difficoltà a inizio campionato, ma sono fiducioso che torneremo a fare risultati e quindi a divertirci".

    Quali squadre le piacciono nella serie bwin?

    "Vedo bene il Sassuolo di Pea, che si può dire abbia iniziato a fare l'allenatore con me, poi Padova, Brescia (squadra con giovani molto interessanti), e il Toro, che era e rimane la mia squadra del cuore".

    Chi sono i giocatori che fanno la differenza in questa categoria?
    "Bianchi del Toro fa sempre gol e quindi è uno che fa la differenza. Papa Waigo dell'Ascoli e Palombo della Samp sono ottimi giocatori. Il più interessante di tutti però è  Boakye del Sassuolo: per lui prevedo una carriera importante".

    Uno sguardo alla serie A. Ci dice le sue candidate allo scudetto?

    "Il Milan non ha grande gioco fino a questo momento, però è destinato a migliorare e ad oliare bene tutti gli ingranaggi. In aggiunta può disporre di giocatori tecnicamente eccellenti e in grado di fare giocate vincenti. La Juventus sta destando curiosità. I bianconeri hanno fatto acquisti intelligenti e Conte è uno da Juve in tutti i sensi. La squadra bianconera è potenzialmente in grado di fare molto bene".

    L'Inter che lei ha conosciuto bene?
    "Ha finito un ciclo e ha difficoltà grosse. Tutti i giocatori avrebbero bisogno di un bel bagno di umiltà".

    Il Napoli è davvero cresciuto al punto da sfidare alla pari le milanesi e la Juve?

    "Con il presidente De Laurentiis il Napoli sta portando avanti un progetto interessante. Gli azzurri giocano bene, e hanno i importanti. La squadra si è rafforzata e soprattutto gioca da squadra. Ha anche il giusto equilibrio tra proposta offensiva e accortezza tattica nella fase difensiva. Si, penso che il Napoli farà bene. Non escludo nessun traguardo".

    Un allenatore giovane e straniero alla Roma può reggere l’urto della capitale e dell’enorme popolo giallorosso?
    "Luis Enrique è giovane e non lo conosco bene. Conosco bene Roma avendo allenato la Lazio. E dico che è una città meravigliosa, ma anche molto dispersiva, dove non mancano distrazioni e dove al tempo stesso la pressione è fortissima. A questo aggiungiamo che in Italia il mestiere di allenatore è più difficile che altrove. A questo punto non so dire se il tecnico della Roma ce la farà a resistere, dico solo che i giocatori ne parlano molto bene, e se loro dicono questo non ho motivo per non crederci".

    Capito lo Champions League: Chi vince la Coppa?

    "Competizione difficile  sempre ricca di sorprese, ma due squadre su tutte: Barcellona, che è la più forte, e Manchester United che può essere la squadra capace di fare lo sgambetto agli spagnoli".


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