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  • Gillet:| 'Il Toro è come il mio Belgio, non si rompe'

    Gillet:| 'Il Toro è come il mio Belgio, non si rompe'

    Regola numero uno, rispondere sempre alla moglie. Jean-François Gillet ha il telefono perso tra shampoo e bagnoschiuma ma appena suona fruga nella borsa: “E’ incinta, devo dire pronto dopo uno squillo” e i riflessi non gli mancano.  

    Il portiere del Toro parla di un gruppo motivato, dei suoi primi tre mesi al Toro e di una stagione da costruire: “Ai tifosi prometto che manterremo la stessa concentrazione dimostrata all’inizio perché è molto difficile dire dove può arrivare questa squadra. E’ come stare sulla corda e la differenza la fanno i dettagli”.


    Non si lascia influenzare dai risultati, “Non mi faccio trascinare dal vento, so cosa stiamo facendo e non mi esalto dopo le vittorie come non mi deprimo dopo i pareggi”, ma ride quando gli si chiede del pessimismo che spesso circonda i granata: “Io avrò preso solo il lato buono però non l’ho visto”. Racconta del suo Belgio (“si parla sempre di divisione ma ci piace solo discuterne non ci vogliamo separare”), delle indagini sul calcio scommesse (“C’è un’inchiesta in corso io ho fiducia”), degli ultimi mesi a Bari (“non mi aspettavo che finisse così”), dell’amico Checco Zalone, di Ventura, della sua statura e del figlio che verrà.


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