
Gli exploit dei Mondiali: da Asano a Preciado, il Qatar accende il mercato

Mohammed Kudus (Ghana): la stellina classe 2000 del Ghana è arrivata in Qatar sulla scia dell’ottimo avvio di stagione con l’Ajax. Non è una sorpresa e non ha bisogno di presentazioni: su di lui ci sono da tempo gli occhi dei top club, il Mondiale ha solo spiegato il perché.

Salem Al-Dawsari (Arabia Saudita): classe ’91, il numero 10 saudita è riuscito nell’impresa di oscurare il collega Messi nello storico successo della prima giornata del girone C, contro l'Argentina. Il centrocampista dell’Al-Hilal ha 31 anni, ma potrebbe togliersi qualche piccola soddisfazione anche in Europa.

Tyler Adams (Stati Uniti): nato nel 1999, il centrocampista del Leeds ha giocato un Mondiale da protagonista e da capitano con gli States. Ordine, forza e la solita grinta i connotati per essere sempre al centro del gioco.

Takuma Asano (Giappone): classe ’94, il centrocampista del Bochum è uno dei volti dello straordinario Mondiale del Giappone. Nella prima gara del Gruppo E, ha messo k.o. la Germania.

Angelo Preciado (Ecuador): difensore classe ’98 del Genk, ha ben impressionato sulla corsia destra della Tri: è un esterno di grande spinta, sa farsi valere davanti senza rinunciare alla capacità di farsi rispettare in copertura.

Dominik Livaković (Croazia): portiere classe ’96, in forza alla Dinamo Zagabria. Se i croati sono ai quarti, un po’ del merito è anche suo. Chiedere al Giappone.

Harry Souttar (Australia): classe ’98, l’imponente (è altro 1 metro e 98) difensore dello Stoke City potrebbe far comodo a diversi club di prima fascia.

Christopher Wooh (Camerun): classe 2001, difensore del Rennes. Protagonista nell’unica partita vinta dai suoi, contro il Brasile, è un centrale da sgrezzare, ma di prospettiva.

Hee Chan Hwang (Corea del Sud): classe ’96, attaccante del Wolverhampton. È stato protagonista con la squadra asiatica grazie alle reti contro il Camerun all’esordio e contro il Portogallo, regalando ai suoi una qualificazione in extremis.

Azzedine Ounahi (Marocco): il centrocampista classe 2000 dell’Angers ha stregato tutti, compreso il ct della Spagna Luis Enrique, che dopo l’eliminazione ha detto: 'Sono rimasto sorpreso dal numero 8. Oh mio Dio, da dove viene?'. Quantità e qualità al servizio dell'impresa.