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  • Gli Stati Uniti danno uno schiaffo al monopolio di Facebook

    Gli Stati Uniti danno uno schiaffo al monopolio di Facebook

    • Luigi Calligari
    La comunicazione ha da sempre assunto quel ruolo di meccanismo esistenziale per la vita delle persone. Oggi, grazie alla diffusione in tutto il mondo dei social network, strumenti che rendono possibile comunicare con facilità e favoriscono una condivisione di notizie e informazioni pressoché istantanea, questo fenomeno è cresciuto ancora di più, diventando una miniera d’oro per tutti quelli intenzionati ad investire. Certo non è tutto perfetto, perché deve sempre essere tenuto in considerazione il digital divide, ovvero le differenze di possibilità di accesso e sfruttamento dei mezzi tecnologici da parte dei cittadini del mondo. 

    Chi da sempre è stato in grado di vederci lungo riguardo questo mondo è Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook. Nel corso degli anni, questo social network è diventato sempre più un colosso, espandendosi ed integrando al suo interno altri social, con funzionalità diverse. Questo comportamento però ha finito con l’indispettire le autorità americane, che hanno iniziato ad indagare sulle diverse operazioni di acquisizione. Tra quelle finite nel mirino, ci sono le operazioni che hanno portato Instagram e WhatsApp ad entrare nella proprietà di Facebook.

    A questo proposito, è venuta fuori la notizia che 48 ministri della giustizia di altrettanti stati USA hanno lanciato, insieme alla Federal Trade Commission (Ftc) un’accusa di antitrust nei confronti del gruppo di Mark Zuckerberg. Questa azione legale ha una grande valenza perché è proposta da ministri sia democratici che repubblicani. Secondo le indagini, la direzione del social network avrebbe tolto al consumatore qualsiasi alternativa di scelta verso la concorrenza, costringendolo ad accettare l’offerta di Facebook. Lo scopo di tutto questo è quello di favorire di nuovo un mercato di concorrenza, spingendo a tal proposito, Facebook a cedere alcune delle sue acquisizioni.

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