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  • Gravina: 'La Nazionale un regalo dopo la sofferenza. Razzismo? Non obblighiamo nessuno a inginocchiarsi'

    Gravina: 'La Nazionale un regalo dopo la sofferenza. Razzismo? Non obblighiamo nessuno a inginocchiarsi'

    Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha rilasciato una intervista ai microfoni di Sky all'indomani del successo contro il Galles: "Abbiamo sempre detto, fin dal primo momento, che avevamo bisogno di riavvicinare la nazionale agli italiani e oggi gli italiani si riavvicinano a questa nazionale, che è popolare in senso buono. Anche ieri questi ragazzi, autonomamente, hanno avvertito il bisogno di uscire e farsi vedere dai tifosi. Vedere questi ragazzi a passeggio per Villa Borghese con due ali di tifosi a incitarli è un altro bello spot per il nostro paese".

    Lei ha sempre avuto totale sintonia col ct. 
    "Noi siamo una squadra unica, straordinaria sotto il profilo della valorizzazione dei sentimenti. Abbiamo investito tante energie e tempo sotto questo aspetto, la nazionale può risvegliare l'orgoglio di questo paese e sta coinvolgendo l'intero paese, pur restando una grande famiglia".

    Prima Locatelli, ora Pessina. Quando vede questi giovani fare così bene cosa pensa?
    "Che siamo sulla strada giusta. Penso che l'Italia abbia dei talenti importanti e questi devono essere valorizzati al meglio per farli diventare dei campioni. Bisogna avere fiducia in loro e i club devono trarre da questa nostra esperienza un esempio: l'investimento sul settore giovanile è una delle modalità più importanti per ritrovarsi in casa un asset che è anche una soluzione anche ai problemi di natura economica".

    Ieri i complimenti di Ramsey e Bale. 
    "A parte Meret, tutti i calciatori convocati sono scesi in campo in questa fase finale dell'Europeo. Una dimostrazione di grande partecipazione e un ulteriore record, frutto di sintonia assoluta. Noi vogliamo mantenere inalterato questo equilibrio, è la nostra forza".

    Sul  tema razzismo.
    "La Federcalcio è contro ogni forma di razzismo, ma la squadra è libera di comportarsi secondo coscienza. Non è un argomento per cui è possibile stabilire una linea federale. Prima della partita ne abbiamo parlato con la squadra perché sapevamo che i gallesi si sarebbero inginocchiati e abbiamo convenuto che ognuno sarebbe stato libero di seguire il proprio istinto e i propri sentimenti. E così sarà anche nel proseguo del torneo. Non obblighiamo nessuno, non sarebbe giusto".

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