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  • Gudmundsson: 'Felice di essere rimasto al Genoa, seguo da sempre Barcellona e Manchester United'

    Gudmundsson: 'Felice di essere rimasto al Genoa, seguo da sempre Barcellona e Manchester United'

    Albert Gudmundsson si racconta fra passato, presente e futuro. Il 26enne attaccante islandese del Genoa è il protagonista della nuova puntata di My Skills, il format di DAZN in collaborazione con EA Sports FC24 che racconta tutte le principali skills dei giocatori intervistati, disponibile su DAZN a partire da giovedì 15 febbraio. L'ex centrocampista spagnolo di Inter e Fiorentina, Borja Valero ha incontrato Gudmundsson al Centro sportivo Pio XII - Gianluca Signorini. L'intervista anticipa la partita di sabato 17 febbraio, quando alle ore 15:00 il Genoa scenderà in campo al Maradona per sfidare il Napoli di Mazzarri. Il match, disponibile in esclusiva su DAZN, sarà commentato da Riccardo Mancini e Manuel Pasqual.

    Arrivato a gennaio 2022 per 1,5 milioni di euro dagli olandesi dell'AZ Alkmaar, Gudmundsson (classe 1997) è sotto contratto fino a giugno 2027 (accordo da 1,2 milioni di euro netti all'anno prolungato in autunno) con il Genoa. Che nello scorso mercato invernale ha rifiutato un'offerta della Fiorentina, pronta a mettere sul piatto 22 milioni di euro più bonus. Una cifra ritenuta insufficiente dai dirigenti rossoblù, che valutano il suo cartellino in almeno 30 milioni di euro. Il calciatore ha già segnato 26 gol con la maglia del Genoa, 11 reti in questa stagione: 9 in Serie A e 2 in Coppa Italia. Ecco un estratto delle parole di Gudmundsson. 

    L'OFFERTA DELLA FIORENTINA - "Gli ultimi giorni di mercato invernale sono stati un po' particolari, ma sono contento di essere rimasto al Genoa. Sento di poter realizzare qui gli obiettivi stagionali che mi sono prefissato. Il giorno dopo la fine della sessione di mercato, mentre stavamo facendo colazione, Gilardino si è avvicinato e mi ha abbracciato intensamente. Mi ha sorpreso lì per lì, poi ho letto sul giornale che in conferenza stampa aveva detto lo avrebbe fatto in caso fossi rimasto". 

    GILARDINO - "A livello tattico, mi dà una posizione di partenza, ma durante la partita sono libero di cercare la posizione ideale. Preferisco partire dal centro, perché posso andare a destra, a sinistra o puntare l'avversario. La cosa più importante, però, è che Gilardino abbia compreso le mie qualità". 

    FAMIGLIA DI CALCIATORI - "Non so se fosse destino che giocassi in Italia, forse lo era che diventassi un calciatore. Non ho mai visto giocare il mio bisnonno, ma in tanti, in Islanda, dicono sia stato il calciatore più forte della storia del calcio islandese. Adesso però capisco perché il mio bisnonno amasse così tanto l'Italia. Non è solo un discorso di livello del campionato, ma anche di qualità di vita, di clima, di cibo". 

    DRIBBLING - "È una delle mie qualità migliori, mi piace dribblare, soprattutto quando giochiamo in casa e sento i tifosi che si gasano alle mie spalle. Per saltare l'uomo guardo sempre l'orientamento del corpo del difensore: se è girato verso destra vado a sinistra e viceversa". 

    IDOLI - "Quando ero piccolo era David Beckham, perché mio papà, grande tifoso del Manchester United, mi faceva vedere sempre le partite. Crescendo ho iniziato a seguire sempre di più il Barcellona, il Barcellona di Messi, e penso sia stato uno dei migliori di sempre". 

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